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TRA IL GRANDE FIUME E LA MUSICA

"Beppe Cantarelli, Musica tra Terra e Cielo"




La bassa e con lei il fiume grande. Un connubio splendido dentro il quale puoi metterci tutto ed anche qualche cosa di più. Ed a chi si chiede, ahimè lui, come è possibile avere qualche cosa più di tutto rispondo che da queste parti, tra la terra ed il cielo ci sta davvero qualche cosa di più di tutto. Perchè il concetto non è limitato alla materia, alle cose tangibili. Il resto è molto di più. Questo lo ha capito la gente che, come il Beppe (Cantarelli per l'arte e per la storia) sa coniugare arte, musica, voce, sentimento e fede per arrivare ad un risultato che va ben oltre il tutto di cui si parlava. La bassa, terra di sentimenti forti. Là dove il sentire diventa sentimento. Quando ascolto la musica del Beppe mi sento a pieno titolo un uomo della bassa, nato al di sopra del Po che equivale ad essere nati al di sotto. Il sentimento forte che non è solo sentimento. Ci sono dentro la calma e la forza violenta del fiume. Ci sono dentro la nebbia ed il sole che picchia sulle teste. Ci sono dentro le stagioni forti dai colori forti, che solo l'insipienza dell'uomo sta riducendo a lievi cambiamenti climatici con un sottofondo di schifezze equamente distribuite nell'ambiente e nel tempo. C'è dentro il carattere della gente con il cuore ed il cervello strettamente collegati tra loro e con gli altri. E c'è lui, il Beppe, che parlando di Lei le fa dire che "non era il vento...è stato un Angelo". Un Magnificat sui generis che segue e, nello stesso tempo, prelude a quell' "anima mia magnifica il signore" che Giuseppe Cantarelli (così si scrive in queste occasioni) ha creato e cantato per Giovanni Paolo II. Cosa dire quando si chiede al Signore di cantargli il Suo silenzio, di cantare il dolore e di profumare l'odio e questo perchè l'odio non si può e non si deve cantare ? Che dire del "Fammi cantare con gli Angeli" nato in una chiesetta della bassa, nell'incontro con un prete che ancora oggi celebra la Sua S.Messa in quella chiesa ? Oggi Beppe Cantarelli ha fatto un altro passo. Si è unito ad una realtà che viene da lontano, da molto lontano eppure così vicina alla spiritualità della gente. Quella spiritualità che sta in tutto il genere umano, anche in quelli che la negano per interesse, per ignavia o per ben altro. Il Beppe si è unito al Tempio, quel Tempio nel quale ognuno di noi vive, anche quelli che non se ne rendono conto. Nasce il "Cantami o mio Signore" ma non solo. Lunedì, a Costamezzana, a due passi da Noceto, alla sera, il Beppe canterà la sua musica. Non sarà solo. Chi canta non è mai solo con la sua musica. E' la settimana in cui la Madonna Pellegrina arriva in elicottero e resta tra i fedeli dopo quattro anni di lontananza. E' la settimana in cui un sacerdote festeggia i suoi 60 anni di sacerdozio, un traguardo invidiabile. E' il momento di cercare di capire il senso di tante cose che si scrivono, che si cantano, che si dicono. Il grande fiume ci lega, tra terra e cielo. Con lui ma anche con il Beppe e con tutti quelli che ci sono intorno vorrei sapere anch'io cosa è l'amore "veramente", come una delle sue musiche chiede e si chiede. In quel "veramente" c'è tutta la natura umana, i dubbi, le speranze e le certezze dell'uomo. "L'amor che move il sole e l'altre stelle", come anche Dante ha voluto tramandare alla fine della Commedia, non per nulla Divina.
Da "La Cronca di Cremona"
Pagina Spettacoli & Arte
a cura di Gianni Leani
www.giannileani.it
13 Aprile 2007
Tutti i diritti riservati
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