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"Il musicista bussetano ricorda Jacko a un mese dalla scomparsa.
Senza Quincy Jones vicino non era più Michael Jackson"

Beppe Cantarelli: "E alle accuse di pedofilia non ho mai creduto: era asessuato"
Lui Michael Jackson lo ha conosciuto bene: il compositore e produttore bussetano Beppe Cantarelli lavorava infatti a Los Angeles negli anni d'oro della popstar ed è stato un testimone ravvicinato e privilegiato della sua ascesa all'olimpo. A un mese dallo choch planetario rappresentato dalla notizia della morte di Jacko – per arresto cardiaco dovuto a un iniezione di un potentissimo antidolorifico (e i cui contorni sono ancora oscuri) – gli abbiamo chiesto qualcosa di più di un semplice ricordo.
In quale occasione e quando hai conosciuto e collaborato con Michael Jackson?
"Nell'estate del 1982 partecipai al tour di Quincy Jones come chitarrista solista. Era il mitico Budweiser Tour dove, nello stesso spettacolo che andava dalle 3 del pomeriggio alle 3 di mattina, ogni sabato in uno studio di una città diversa degli Stati Uniti, si riunivano artisti r&b quali appunto Quincy Jones e la sua band, Aretha Franklin, Stevie Wonder, Luther Vandross, Kool & The Gang, Ashford&Simpson. 'Stuff like that' era il brano che chiudeva il nostro set e dal momento che nella versione discografica di Quincy, il cantante interprete ne era lo stesso Michale Jackson e – vista anche la collaborazione dei due artisti che proprio in quei mesi stavano ultimando le registrazioni dello storico "Thriller" – Michael suggerì, durante le prove, alcune coreografie per tutti noi musicisti, una ventina nella band di Jones, da eseguire mentre tutti sfilavamo, cantando e suonando 'unbplugged', sul fronte del palcoscenico durante l'uscita finale. Michael stesso cantò ed esegui il brano con noi in diverse circostanze".
Come consideri professionalmente e umanamente, dal momento che l'hai conosciuto e frequentato, un artista indubbiamente "controverso" come lui?
"Ho avuto la fortuna di conoscere e collaborare con 'The king of pop' proprio nella fase più felice della sua carriera che credo coincidesse anche con la fase più felice della sua vita. E' solo un opinione, ma trovo difficile giudicare una 'mera coincidenza' il fatto che 'la creatività' e quindi la capacità di 'rinnovarsi artisticamente' in un artista che ha raggiunto un successo di queste proporzioni, vengano a scemare quasi repentinamente, guarda caso subito dopo l'interruzione della sua collaborazione con un produttore (e 'father's figure', presenza paterna) come Quincy Jones. Insieme hanno collaborato al primo album lo storico 'Off the Wall', al fenomeno 'Thriller' e poi al successivo 'Bad' che già artisticamente era una 'blue print' di 'Thriller' e senz'altro non presentava nessun cambiamento nè rinnovamento rispetto all'illustre e storico album precedente, Quando questa figura di padre-mentore è venuta a mancare e tutta una serie di accondiscendenti collaboratori – i cosiddetti yes-men- si è venuta ad 'installare' nella vita artistico-professionale, e, ahimè, personale di Michael, a pare mio si è venuto a creare un pericolosissimo vuoto nella vita di un artista che aveva si avuto dei problemi esistenziali in gioventù, ma che non riusciva a rinnovarsi artisticamente e quindi a crescere in modo sano e creativo. Una crisi artistica ed esistenziale: quando un Artista, e ti prego di usare al maiuscola, perde l'Amore per la Musica, perde anche l'Amore per la Vita, e viceversa!
Senza voler cadere nel solito gossip non si può comunque fare a meno di chiederti cosa pensi della accuse di pedofilia che gli sono costate un processo, dei vari scandali soprattutto delle 'alterazioni' fisiche quali plastiche estetiche e cambiamenti del colore della pelle?
"Sia io che altri artisti-collaboratori di Michael, ed amici miei carissimi e collaboratori, quali Quindi Jones stesso, Siedah Garret, Darryl Phinnesse e lo stesso Mirko Brando, siamo tutti d'accordo nell'affermare che è praticamente impossibile che Michael abbia anche solo lontanamente abusato o importunato sessualmente i minori di cui è stato in diverse occasioni accusato. Questo perchè era un cosiddetto 'asessuato' o 'del sesso degli angeli', una persona molto dolce ed estremamente sensibile senza non solo orientamento sessuale ma anche il più basilare istinto! Quindi è impossibile credere quel che si è letto e sentito a fiumi. Per quanto riguarda le visibili alterazioni del suo aspetto fisico e le conseguenti contraddizioni (apoteosi ne fu il video della canzone 'Black or white? Dove l'hook- ritornello cant 'It don't matter if you re black or white'='non importa se sei di colore o sei bianco', quando poi chi a cantarle è un artista che sappiamo tutti essere di colore e si presenta nel video, ferma restando la bontà del messaggio, con la faccia praticamente bianca) è una volta ancora, a parer mio, la conseguenza più logica e coerente della grande infelicità che ahimè traspariva ormai da anni in ogni azione, gesto, iniziativa, apparizione pubblica, di questo grande Artista che non ha saputo rinnovarsi, non certamente per mancanza di talento, ma per una carenza di carattere senz'altro esistenziale che ha purtroppo creato una sinergia estremamente negativa con la sua creatività. E viceversa, sinergia negativa che l'ha portato, soprattutto in mancanza di aiuto 'vero' da parte di persone vicine, familiari, produttori, collaboratori, amici, alle note conclusioni. In questi casi, l'unico modo per risalire dal baratro è ritrovare se stessi nella musica e nella creatività che ci ha contraddistinti e che ci ha dato non solo il successo, per grande e straripante che fosse, ma anche e soprattutto la Dignità. Ed è la Dignità che vorrei ridare sempre, soprattutto dopo tutto quello che si è fatto, detto e scritto su questo Artista all'amico e collega Michael Jackson. Questa è la cosa che mi ha rattristato più di tutto, la mancanza di rispetto e di dignità per un Grande. Tutti possiamo sbagliare ma quando abbiamo ecceduto, facciamo un atto di Amore e dimentichiamo l'arroganza che forse di conseguenza ci ha afflitto dopo l'ebriante successo. Perdoniamoci da buoni fratelli e ricordiamo il bello che siamo riusciti a fare. Il gossip non conta, va dimenticato, perchè lascia il tempo che trova, l’arte e la creatività vere rimangono nel tempo, hanno Dignità e danno Dignità.
Dalla "Gazzetta di Parma"
24 Luglio 2009
a cura di maria Cristina Bonati
Tutti i diritti riservati
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