L'AVVENTURA DEL MAGNIFICAT
(Audio -    Liriche   -  Video video)

"Magnificat"
musica di Beppe Cantarelli
liriche tratte dal Vangelo di San Luca 1, 46-55



1 Gennaio dell'Anno del Signore 1997

        Stò arrivando a Portofino con mia moglie Patrice. E' l'ora di pranzo. Il nostro programma è di staccare la spina per alcuni giorni sulla bellissima costa Ligure prima di rientrare a Los Angeles. Stiamo per sederci a tavola davanti ad una vetrata del ristorante da dove si può vedere tutto il glorioso Golfo del Tigullio: la piazzetta e il porticciolo di Portofino, Santa Margherita, Rapallo e in fondo sulla destra la famigliare Chiavari dove a volte trascorro giorni di vacanza, visto che papà Arturino ha sempre la sua barchetta pronta in quel porto. Squilla il telefonino e dopo aver risposto sento la voce tutta eccitata e trafelata di una carissima amica mia e della mia famiglia , non potendo rivelare il vero nome, la chiamo Madre Angiolina Sartori, conosciuta come La Monaca di Monza, direttrice delle suore del Santuario della Madonna di Monza a Roma:
"Beppe, ma dove sei?"
ed io:
"Madre Angiolina, ma che bella sorpresa, come sta..."
lei mi interrompe:
"...ma sei in Italia? Ho appena chiamato quella santa donna di tua madre che mi ha dato il numero del tuo cellulare. Ma sei ancora in Italia?"
"Sono appena arrivato a Portofino e stiamo sedendoci a tavola..."
"Devi venire subito a Roma"
"Posso chiederLe di cosa si tratta?"
"No, ci vorrebbe troppo tempo per spiegarti...ma non riesci ad essere a Roma per cena? Sarete miei ospiti, tu e tua moglie Patrice, qui da noi alla Casa dei Pellegrini della Madonna...vi prenoto una stanza di sopra così potete dormire qui dopo cena e ripartire con calma domani. Quando ci vediamo questa sera a cena ti spiego tutto..."
...non mi lascia il tempo di rispondere e mi saluta:
"Fai buon viaggio e Ave Maria !"
...e aggancia.

        E così è iniziata la più bella avventura della mia vita, quella che chiamo:

                                                    "L'AVVENTURA DEL MAGNIFICAT".

Quella sera a cena alla Casa dei Pellegrini della Madonna, l'albergo facente parte del complesso del Santuario della Madonna di Monza sui Colli Romani, Madre Angiolina, senza nemmeno aspettare che arrivassi almeno al secondo bicchiere di Frascati, mi chiede di punto in bianco di comporre un nuovo "Magnificat" per il Papa dal momento che l'anno prossimo Paolo Giovanni II verrà ad inaugurare il nuovo Santuario, voto dei Romani e di Papa Pio XII alla Madonna di Monza per aver salvato Roma alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Durante la celebrazione della Santa Messa verrà quindi sciolto il voto che appunto consisteva nella costruzione di un nuovo Santuario alla Madonna...

        ...e forse, adesso che ci penso, il fatto che fossi ancora alquanto sobrio quando Madre Angiolina partì all'assalto, come suo solito modo di fare quando decide di affrontare un nuovo progetto (e mi chiese praticamente di rendermi ridicolo a chiunque avesse ascoltato un mio "eventuale" nuovo "Magnificat", senza contare poi gli inevitabili e prevedibilmente compiacenti se non ridicolizzanti paragoni a tutti i vari "Magnificat" composti praticamente da tutti i più grandi della storia della musica, da J. S. Bach - padre e numerosa figliolanza - a Vivaldi, Mozart, Beethoven e Strauss, tanto per menzionarne alcuni!!!)...come stavo dicendo, forse il fatto che fossi ancora alquanto sobrio mi "salvò", anzi "mantenne in vita" quello che poi diventò il mio futuro "Magnificat", perchè invece di dirle subito chiaro e tondo ("in vino veritas"...):
"Madre Angiolina, la ringrazio per la fiducia accordatami e l'onore che mi sta facendo chiedendomi di scrivere una nuova musica su parole così belle e soprattutto dopo tantissime versioni già disponibili e composte dai maestri più illustri della storia della composizione musicale mondiale, ma non mi sembra proprio che sia il caso di esagerare, etc...",
...finii invece per dirle, improvvisandomi attore veramente da Oscar e facendole credere di essere perfettamente tranquillo e a mio agio:
"No problem, Madre Angiolina. Per quando Le serve?"
Quando mi rispose che era per la primavera dell'anno successivo, tirai un respiro di sollievo e tanto per rendere ancora più "credibili" il mio atteggiamento e la mia risposta, le chiesi di farmi avere anche le liriche originali in Latino (la sua assistente, una suorina efficiente e velocissima a cui aveva chiesto di stamparmi le liriche dopo che accettai l'incarico, mi aveva nel frattempo già portato le liriche tradotte in Italiano ed io, memore dell'esperienza un paio d'anni prima con il "Veni Sancte Spiritus", le chiesi di farmi avere anche le liriche originali in Latino, dovuto al fatto che quella lingua ha molto più ritmo dell'Italiano, senza inoltre considerare che riesce a dire le stesse cose usando però molte meno parole e/o sillabe).

        Diversi bicchieri, anzi quasi una seconda bottiglia "dopo" di quello stesso Frascati fresco e facile da bersi nonchè perfetto per dimenticare il pasticcio in cui mi ero appena cacciato per il semplice fatto che non volevo ammettere la mia insicurezza, forse perchè non volevo deludere La Monaca di Monza che aveva sempre così alte aspettative su di me come compositore, specialmente dopo aver sentito il mio "Mentre Il Silenzio" (composto su un testo bellissimo di Davide Maria Turoldo) e il mio "Veni Sancte Spiritus",...come stavo dicendo, dopo essere arrivati oltre alla metà della seconda bottiglia di Frascati, mentre io e mia moglie stiamo salendo all'ultimo piano della Casa dei Pellegrini della Madonna su un ascensore con passo alquanto geriatrico e lento da morire, leggo le parole in Latino del "Magnificat"e immediatamente canticchio MI------SOL-SOL-LA---- sulla parola-titolo "Ma-gni-fi-cat".
Mi ricordo che Patrice mi disse:
"Come arriviamo in camera sarà meglio che la scrivi quella melodia perchè ti conosco e so già cosa farai: domani non te la ricorderai più perchè adesso sei un po' ubriaco, e poi te la prenderai anche con me perchè, sapendo del mio passato di musicista che suonava il flicorno a scuola, pretenderai che mi ricordi la melodia che hai appena canticchiato... senza poi tenere presente il fatto che io qui sono quella che ha bevuto meno Frascati..." Dal momento che in valigia non avevo nessun pentagramma stampato nè fogli di musica, seguo fedelmente il suggerimento della mia "esperta-moglie-coreografa-e-musicista-nonchè-manager-tuttofare" e disegno, nel retro del primo dei due fogli con il testo del "Magnificat" che la suorina mi aveva stampato e graffato, un pentagramma un po' sbilenco su cui scrivo le 4 note con i rispettivi valori ritmici, sotto di cui scrivo le sillabe del MA-GNI-FI-CAT...dopodiché mi lascio finalmente andare in un sonno profondo e che non so se fosse anche "del giusto"...ma senz'altro lo era "del Frascati"!!!


2 Gennaio dell'Anno del Signore 1997

        Al ritorno in treno mi ricordo che dissi a mia moglie Patrice che non avrei mai osato scrivere un "Magnificat" e che probabilmente (perlomeno quello era ciò che speravo!!!) La Monaca di Monza avrebbe prima o poi finito per dimenticarsi di tutta la faccenda, anche perchè ero convinto che me lo avesse chiesto sì con l'intenzione di poterlo "eventualmente" presentare per l'inaugurazione e benedizione del nuovo Santuario ma anche perchè voleva mettermi alla prova e vedere se fossi riuscito a scrivere su commissione una nuova musica su un testo ultra-famoso-e-potente...e qualora non fossi riuscito a comporre nulla, non sarebbe stato un gran guaio...insomma, devo confessare che non avevo preso sul serio quell'incarico, nel caso non si fosse ancora capito.....anche e soprattutto perchè ero chiaramente intimidito e pressochè sicuro di non riuscire a scrivere nulla di cui mi sarei poi sentito non dico fiero ma perlomeno certo di non aver "tradito" quello che considero sia una "intrinseca-moralità-non-scritta", quindi anche "integrità", della composizione ma che esiste in ogni composizione, che sia il "Requiem" di Verdi o di Mozart, o che sia "Funicolì Funiculà".


Santa Pasqua dell'Anno del Signore 1997

        Dopo alcuni mesi dall'ultima volta che avevo parlato con lei il primo di Gennaio di quello stesso anno, ricevo una telefonata da parte della Monaca di Monza (in quasi vent'anni che abitavo a Los Angeles, non mi aveva mai chiamato qui in America!!!) dove ancora prima di farmi gli auguri mi chiede:
"Allora, hai finito il tuo nuovo 'Magnificat' per la nostra Madonnina di Monza e per il Santo Padre?"
Balbettando e cercando di scherzare con lei sul fatto che a Los Angeles non si trova il Frascati così buono come sui Colli Romani, dove appunto il Santuario della Madonna di Monza è "strategicamente" posizionato, eccetera, eccetera, prendo tempo e le dico che ci stò lavorando (è una bugia, dal momento che la prima ed ultima volta in cui ci ho veramente "lavorato" sono stati quei 30 o 40 secondi sull'ascensore geriatrico della Casa dei Pellegrini della Madonna). Al che, in perfetto stile-da-Monaca-di-Monza, mi da immediatamente una "deadline" e mi dice che mi richiama fra alcune settimane. A quel punto capisco finalmente che non stava scherzando, anzi, che decisamente stava aspettando un nuovo "Magnificat" da me e che ci contava seriamente per poterlo presentare.

        Mi ricordo che quel giorno stesso provai a lavorarci appresso per la prima volta e tirai fuori i fogliettini graffati dalla suorina con le liriche e, immemore delle 4 note scarabocchiate sul retro, provo e riprovo diverse nuove melodie e progressioni armoniche. Mi ricordo anche il grandissimo timore che avevo nel provare a scrivere, come se andassi a "disturbare" qualcuno che stesse dormendo. Appena scritte, non "osavo" nemmeno cambiare le melodie e progressioni armoniche più "date-per-scontate" e "ultra-telefonate-che-se-le-immaginava-anche-il-bagnino-prima-che-gliele-cantassi-alla-radio"; melodie e progressioni armoniche che cercavo di "applicare" al testo che stavo leggendo, come se, qualora avessi "osato" di più, avessi quasi potuto "offendere" la sacralità e la spiritualità così profonde ed uniche, caratteristica credo indelebile e quintessenziale, di quelle liriche. E credo che fu proprio quello che mi fece capire perchè non solo quelle liriche fossero diventate così famose nei secoli ma anche perchè, in conseguenza di ciò, tutti i più grandi della storia della musica si fossero prima o poi cimentati su quel testo e ne avessero lasciato ai posteri dei capolavori che tutti più o meno conosciamo.

        Quando La Monaca di Monza mi telefonò alcune settimane dopo, le dissi onestamente che avevo provato a scrivere qualcosa ma che non ne ero soddisfatto. Forse dal tono della mia voce capì e/o sentì il mio scoraggiamento e la mia paura e mi ricordo che sempre con il suo modo di fare sicuro e di chi non teme di scalare il Monte Bianco a settant'anni suonati (e questo penso che sia stata sempre la sua forza che sono sicuro le venga da una fede immensa e a cui a volte anch'io in 40 anni che la conosco ancora adesso, anzi adesso ancora più di prima, mi meraviglia e mi ispira come una influenza contagiosa!!!), mi disse con lo stesso tono di voce della serie "non-voglio-sentire-obiezioni" che mi ricordava del mio dottore quando da bambino mi prescriveva alcune medicine per qualche raffreddore di poca importanza: "Non preoccuparti, continua a scrivere e vedrai che la Madonnina che ti vuole sempre tanto bene ti dirà Lei cosa scrivere e ti guiderà. E io continuerò a pregare per te".

        Una cosa è certa, quando parlo con Madre Angiolina non mi sento mai i miei anni!!! Mi sento sempre come un ragazzino...forse perchè usa un linguaggio che mi fa sentire così...o forse perchè il suo entusiasmo e la sua fede sono così contagiosi che mi lasciano sempre "upbeat" ed ottimista anche se il mondo stà cascandomi addosso e anche se tutto sembra crollarmi attorno...

        Praticamente da Pasqua del 1997, alla media di una volta al mese circa, provai a comporre un "Magnificat" per La Monaca di Monza ma mi ricordo che andai sempre a sbattere il naso contro il muro e finii ogni volta per buttare tutto nel cestino. E ogni qual volta mi telefonava (ormai ogni due, massimo tre settimane, mi "martellava" e mi chiamava per avere notizie su eventuali progressi) riusciva, non so come, a risollevarmi il morale. Morale che ormai mi stava andando sotto i piedi anche perchè ci avevo provato talmente tante volte che mi veniva a mancare quella "freschezza" e quella "voglia di trovarci una melodia" che di solito ti vengono al primo, massimo secondo o terzo approccio...sì perchè dopo c'è il rischio che subentri non dico la noia ma perlomeno la mancanza di "novità" e di "scoperta" che penso siano la scintilla che faccia scattare l'entusiasmo e l'eccitamento di quando si compone, soprattutto quando si compone non solo una musica da sola e fine a se stessa (quindi sinfonica, strumentale, eccetera, oppure una musica su cui poi, in un secondo tempo, verranno scritte eventualmente delle liriche) ma bensì una musica su un testo già scritto, e quindi dove il testo ti guida, ti da l'emozione trascinante ma nello stesso tempo è forse anche sotto certi aspetti un po' limitante e non ti lascia spaziare e/o provare dell'altro...siamo uomini e come tali, nella nostra imperfezione, se non ci riscattiamo nel momento dell'intuizione, dopo cerchiamo delle "scuse" per evadere; e "cambiare marcia" o "cambiare spiaggia" può essere una soluzione anche se poi, così facendo, il massimo del successo potrebbe essere trovare un'altra "intuizione" ma in fondo "diversa" da quella che veramente "necessitano", quindi "sbagliata" e senz'altro "non giusta"...e con liriche come quelle del "Magnificat", uno sa fin dal primo momento in cui le legge che tipo di musica "necessitino"!!! Sono proprio loro a dirtelo, le liriche stesse, così come sono proprio loro a dirti cosa "non necessiti" e cosa devi quindi buttare!!!...e purtroppo comporre su un testo, e soprattutto un testo così bello, profondo, forte e nello stesso tempo estremamente etereo, dolce e poetico e puro come quello del "Magnificat", se la "intuizione" non dovesse venire direttamente da quel testo, non la si può cercare da nessun altra parte!!!! Deve per forza venire da lì...e se non ti viene, fa male...fa veramente male.


Santo Natale dell'Anno del Signore 1997

        E' quasi un anno che non torno in Italia e mia madre mi chiama per farmi gli auguri dal momento che avevo solo pochi giorni liberi e quindi avevo deciso di non venire in Italia ma di passare le feste a Los Angeles e, prima di terminare la telefonata, mi chiede:
"Ma cos'è questa composizione che Madre Angiolina sta aspettando da te?"
Io le spiego cosa era successo per tutti quei mesi e lei mi dice che "sarebbe meglio se riuscissi a scrivere qualcosa anche per Madre Angiolina" e il Santuario della Madonna di Monza, soprattutto perchè non voleva che pensasse che solo quando altri me lo chiedevano riuscivo a "consegnare" il manoscritto mentre invece "una volta" che me lo aveva chiesto proprio lei...insomma mia madre, amica della Monaca di Monza da oltre 40 anni, mi fece anche lei "pressione" per finire quello che avevo promesso, visibilmente e molto evidentemente "sensibilizzata" al riguardo da Madre Angiolina. Mi ricordo che appena terminata la telefonata, mi rimisi per l'ennesima volta al pianoforte e di buona volontà ci riprovai con tutta la buona fede e con tutto l'amore per la Monaca di Monza, per la Madonna di Monza e a quel punto anche per la mia mammetta che vedevo era stata "reclutata" da Madre Angiolina e si era già associata alla Crociata... Dopo nemmeno un'ora era evidente che una volta ancora non stavo andando da nessuna parte e che stavo per perdere dell'altro tempo a comporre qualcosa che sentivo sempre di più, ad ogni battuta che scrivevo, che avrei regolarmente finito per cestinare!!!

        La frustrazione e soprattutto la tristezza per non essere riuscito a "vedere" la "intuizione" che evidentemente il testo suggerisce (lo ha suggerito a tutti...ma loro erano i più bravi!!!) erano tali che tirai un pugno sul leggio. Pugno che fece cadere i due foglietti graffati dalla suorina con le liriche in Latino e in Italiano. Mentre mi piego ai piedi del pianoforte per raccogliere i fogli, noto che, essendosi aperti, si intravede un pentagramma con alcune note scarabocchiati a mano sul retro del primo foglio. Leggo le 4 note che avevo completamente dimenticato (...quel pentagramma sbilenco e quelle note scarabocchiate "di Frascati nacquero, e nel Frascati e chissà cos'altro si erano evidentemente perse per quasi un anno!!!...") e dopo averle immediatamente armonizzate continuo, seguendo l'incipit di quello che à chiaramente lo "hook" (l'uncino / il gancio) e non a caso il "titolo" della composizione, e sviluppo il motivo principale creato da quelle note-uscite-all'improvviso-sull'ascensore-geriatrico della Casa dei Pellegrini della Madonna al Divino Amore a Roma e, usando le altre parole del testo che mi aveva stampato la suorina, in meno di un'ora il "Magnificat" è terminato.

        Lo so che sembra una di quelle storie scritte a tavolino ed "inventate" per quei film melassati e sciropposi che giravano quando ero bambino e che oggi si vedono ancora in circolazione riciclati come soap-opera, telenovela, eccetera!!! Tanto è vero che non avrei mai voluto raccontarla nè scriverla specialmente per essere pubblicata ma, dovuto al fatto che innanzitutto si da il caso che sia la pura e semplice verità ed inoltre dovuto al fatto che chi l'ha sentita mi ha spronato inesorabilmente per diversi anni...e qui mi stò riferendo in particolar modo alla nostra "webmistress-manager-di-produzione-artwork-director-tutto-fare-Elena-Gavazzi" che in perfetto "Monaca-di-Monza-style" mi ha finalmente convinto a scriverla per poi "divulgarla" o perlomeno renderla "pubblica" inserendola nel nostro sito. Ho deciso di farlo anche se so che mi potrebbe costare il caro prezzo di essere deriso, possibilmente non creduto e anche tacciato di megalomania.

        E a questo proposito, visto che ormai ho rotto il ghiaccio, vorrei senz'altro aggiungere "il resto dell'AVVENTURA DEL MAGNIFICAT":

        ...questa volta fui io a chiamare La Monaca di Monza per farle gli auguri!!! E penso che in tutti gli anni che la conosco (e cioè da quando ero bambino) quelli siano stati decisamente i migliori auguri che sia mai stato in grado di farle (non vorrei parlare per lei e dire quello che lei pensi, ma anche senza consultarmi con la diretta interessata sento in tutta tranquillità di essere al 100% nella verità e di questo, qualora Madre Angiolina un giorno leggesse questo mio scempio di racconto, mi prendo piena responsabilità!!!)


Febbraio dell'Anno del Signore 1998

        Dopo aver registrato il mio nuovo "Magnificat" con il Millennium Choir qui a Los Angeles, mando un CD assieme ad una copia del manoscritto con l'orchestrazione originale alla nostra intrepida ed instancabile Monaca di Monza che appena sentita la registrazione mi chiama e questa volta, se non l'avessi conosciuta bene, avrei potuto scommetterci che fosse sotto l'influenza di qualche narcotico-eccitante o che avesse fumato qualcosa di "esotico"!!! Aveva l'adrenalina a mille...anzi, visto che quella è la sua condizione normale di tutti i giorni, direi che quel giorno aveva l'adrenalina a circa 2 o 3 mila se non di più!!!!! Mi annuncia che aveva già preso un appuntamento con un certo Monsignor Salieri, il Direttore Musicale della funzione religiosa e liturgica, compresa la Santa Messa, che sarà presenziata da Papa Giovanni Paolo II il 20 Giugno prossimo, Anno del Signore 1998, in occasione della benedizione del nuovo Santuario, e mi annuncia che in quell'occasione presenterà ufficialmente il mio "Magnificat", composto specificamente per il Santuario per quell'unico ed eccezionale evento.

        La settimana successiva La Monaca di Monza mi telefona dicendomi che questo Monsignor Salieri, che ha composto una nuova Messa per il Papa (evidentemente approvata da lui stesso, in veste di "Direttore Musicale" della celebrazione liturgica in oggetto...) e che la sua Messa verrà cantata appunto il 20 di Giugno al nuovo Santuario della Madonna di Monza, dopo aver letto la mia partitura ha "bocciato" spietatamente il mio, anzi a quel punto oserei dire il "nostro" "Magnificat", adducendo come motivazione del suo rifiuto il fatto che "non fosse liturgico". Sento dalla sua voce che non è infuriata ma, pur manifestando la stessa energia di come se fosse "estremamente infuriata", parla come se "incanalasse" le energie create dalla frustrazione di una dichiarazione così gnocca e fuori posto, che nemmeno un indigeno della foresta dell'Amazzonia riuscirebbe a crederci, per riuscire ad "andare avanti" e continuare nella sua missione nonostante questi "freni" che le venivano (o anzi dovrei dire che "ci" venivano) "tirati" ed "imposti" in modo così spudorato e, se consideriamo la "scusa" così povera che cercava di giustificare una semplice "negazione del diritto di espressione non solo artistico ma anche di fede", in modo anche offensivo all'intelligenza di qualsiasi persona non cattolica...quindi immaginiamoci cosa non potesse causare una dichiarazione così nel cuore semplice di una donna, di fede immensa, come Madre Angiolina. Mi ricordo che cercai di "alleggerirla" dalla delusione e le dissi che dopo più di 20 anni nello show business sulla collina di Hollywood, mi ero fatto la pelle dura con squali e pugnalate alle spalle...al che lei mi rispose che "se a Hollywood di collina ce n'è una sola...caro Beppe, a Roma ce ne stanno ben sette di colli!!!"...e aggiunse che vicino alle mie peripezie lei si sentiva dell'età di Cristoforo Colombo!!!...tanto per restare in tema di "paragoni" Italia-America...

        Alcuni giorni dopo mi richiama dicendomi che questo fantomatico Monsignor Salieri, vista la richiesta di Madre Angiolina di "riconsiderare" il nostro "Magnificat" per una "assoluzione-di-carattere-liturgico-della-serie-anche-la-liturgia-perdona", diventa alquanto "creativo" e la sua "creatività diplomatica e politica" nel cercare "scuse" sembra per un attimo oscurare anche la sua creatività artistica di compositore e fa sapere a Madre Angiolina che esiste "purtroppo" anche un problema logistico e cioè che il suo organico orchestrale e corale per la sua Messa di cui avrebbe eseguito la prima per il Papa il 20 Giugno prossimo è solamente di una sessantina di persone fra orchestra e coro mentre l'organico di partitura del nostro "Magnificat" prevede 120 coristi (40 soprani, 40 contralti, 20 tenori e 20 bassi), 44 archi (24 violini, 8 viole, 8 celli e 4 contrabbassi) ed un pianoforte, per un totale di circa 165 persone.

        A questo punto La Monaca di Monza mi chiede di punto in bianco: "Ma non si potrebbe portare il tuo coro, il Millennium Choir...tutti quei tuoi coristi Americani così bravi che hai usato per registrare?..."
...al che le rispondo:
"Sì, basta trovare i fondi per sostenere le spese per poterli far venire a Roma..."


Marzo dell'Anno del Signore 1998

        Dopo alcune settimane sono a Roma a "smanettare" con Madre Angiolina a destra e a manca e, passato circa un mese dalla seconda "scusa" di questo Monsignor Salieri di cui fra l'altro non avevo mai sentito parlare...perlomeno qui sulla collina di Hollywood...(sembra invece che sui "sette colli" si sia dato da fare parecchio negli ultimi trent'anni...), riusciamo ad assicurare la sponsorizzazione dell'Alitalia per i biglietti aerei di 120 coristi da Los Angeles mentre La Monaca di Monza riesce a convincere Monsignor Silly, il sacerdote Rettore del Santuario della Madonna "amicone-di-Monsignor-Salieri" e "dall'apparato-decisionario-direttamente-proporzionale" "all'ascensore-di-spirito-geriatrico" su cui avevo composto le famose 4 note del mio "Magnificat", ad ospitare alla Casa dei Pellegrini della Madonna una sessantina di coristi mentre il resto dei coristi vengono alloggiati presso altri due alberghi a Roma le cui spettanze, assieme a quelle dei pullman per i trasporti, i ristoranti e le spettanze di un'orchestra ridotta di circa 40 professori, vengono sostenute da altri sponsor fra cui gli alberghi stessi.


Aprile dell'Anno del Signore 1998

        Sembra tutto pronto e la fibrillazione è al settimo cielo...o anzi, dovrei dire, vista la ubicazione geografica e il "resumè-in-showbusiness-e-non" di Madre Angiolina, al settimo colle!!! Il tenore Carlo Bergonzi, considerato uno dei più grandi tenori del secolo scorso e definito dalle critiche internazionali il miglior tenore Verdiano vivente, in virtù della nostra grandissima stima ed amicizia (è stato la mia prima e più grande ispirazione ed insegnamento al canto) ed anche in virtù del fatto che dopo averlo sentito ha espresso commenti molto belli sulla composizione del mio "Magnificat", offre generosamente la sua disponibilità per cantarlo per il Papa assieme al Millennium Choir, quindi a quel punto mi precipito a scrivere una seconda versione dello stesso "Magnificat" per tenore solista, coro e orchestra che subito dopo registro io stesso, cantandone le parti da tenore solista, per poterla presentare a Bergonzi assieme alle partiture. Quando le comunico quest'altra notizia, alla Monaca di Monza i sette colli non bastano veramente più per contenere il suo entusiasmo e lo stato di acuta fibrillazione!!!


18 Giugno dell'Anno del Signore 1998

        E' il giorno della partenza da Los Angeles, lo stesso Venerdì in cui il Papa ritorna da un viaggio in Polonia per presenziare Domenica 20 alla benedizione del nuovo Santuario. Ma non sta bene: il giorno prima si viene a sapere della sua malattia e la data del 20 Giugno al Santuario della Madonna di Monza viene spostata dal Vaticano a data da definirsi (diventerà poi il 4 Luglio, due settimane dopo). Non si riesce però a riprogrammare tutta la logistica, alquanto complicata se si pensa che l'Alitalia ha soltanto un aereo al giorno che vola da Los Angeles a Roma ed è per più adibito per metà ad "air-cargo" quindi può accomodare circa 160 passeggeri solamente e non esistono a tutt'oggi "voli charter" da Los Angeles all'Italia, quindi tutti i coristi venivano "dirottati" su altri voli con rotte alternative (chi avrebbe volato via San Francisco, chi via Seattle, chi via New York, etc.), rendendo la logistica estremamente difficile e complicata da gestire.

        Con grande dolore da parte di Madre Angiolina ed anche mio, del tenore Carlo Bergonzi e di tutti i 120 coristi del Millennium Choir di Los Angeles, a cui si sarebbero aggiunti per quell'occasione una settantina di coristi della "Corale di San Bartolomeo" di Busseto, la corale dove ho militato da bambino e dove ho mosso i miei primi passi con la musica, dobbiamo quindi rinunciare alla prima del "Magnificat" e proprio per quella stessa celebrazione per cui mi era stato chiesto di comporlo!!!!...l'unica nota "positiva" è che almeno, in circa 200 coristi e musicisti che eravamo, non abbiamo "rovinato" la liturgia di quell'evento, composta, orchestrata e diretta dal "direttore-musicale-che-non-porta-nè-pene-nè-evidenti-conflitti-di-interessi", al secolo "Monsignor-Salieri-dei-sette-colli" (devo confessare che "Salieri" è uno pseudonimo in quanto così lo avevano simpaticamente ribattezzato i coristi del Millennium Choir...e qui lasciamo l'arduo compito ai posteri di scoprire la vera identità di questo prelato; identità peraltro non difficile da scoprire anche perchè, come ho menzionato in precedenza, è alquanto attivo sui "sette colli"... Tarcisio Bolzoni stesso, il mio primo insegnante di musica e mio pseudo-sacerdote durante la mia infanzia ed adolescenza, al quale durante una sua visita nella mia umile residenza qui sulla collina di Hollywood una volta confidai queste informazioni che via La Monaca di Monza mi arrivavano dai più gloriosi "sette colli" dove giustamente ancora preferiscono il Frascati alla Coca Cola, mi diede una risposta che per crudele che possa sembrare, almeno brilla di un pragmatismo oserei dire quasi sconcertante...senz'altro lungi dall'esempio di fede che una Madre Angiolina mi possa dare e/o aver dato, ma pur sempre realistico ed illustrativo assai, e cioè "Beppe, chi ha il potere lo usa..."
...ed io che ero rimasto al motto di origine Genovese, così ben trapiantato qui a Beverly Hills così come in 5th Avenue e Wall Street a New York, e cioè
"Capitolo Quinto, chi ha il grano in tasca ha vinto..."
...motto che almeno non ha nulla a che vedere con la fede...giusto?!?!????).


Santo Natale dell'Anno del Signore 1999

        Ma Madre Angiolina è una donna di grande fede e la sua fede è direttamente proporzionale alla, e allo stesso tempo fonte stessa della, sua grandissima tenacità e perseveranza nel perseguire le cause più difficili ed impossibili che nella sua vita ha sempre portato a termine con l'aiuto, come suol dire lei, della sua Madonnina di Monza che le ha sempre dato la possibilità di attirare donazioni per le sue innumerevoli missioni e opere di misericordia quali ospedali, asili, ospizi, etc. Ed io, anche se a 10,000 km. di distanza, sento "spesso" le sue preghiere...e sono preghiere potenti, che salgono al cielo...e il cielo è bontà, il cielo è amore...e sono bontà ed amore che si vedono sul suo volto, assieme ovviamente ad una grandissima gioia e soddisfazione, nelle foto scattate nell'Auditorium Paolo VI, conosciuto anche come Aula Nervi, in Vaticano, il giorno di Natale del 1999 dopo l'esecuzione in prima mondiale durante la trasmissione televisiva in mondovisione "Aprite Le Porte A Cristo" del nostro ultra-sofferto "Magnificat" (vedi foto). Papa Giovanni Paolo II apriva le Porte Sante di San Giovanni in Laterano a tutto il mondo mentre poco meno di 200 coristi del Millennium Choir, ragazzi di tante razze e religioni diverse provenienti in maggior parte dagli Stati Uniti e da diverse città e paesi dell'Italia compresi coristi del prestigioso "Coro Città di Roma", del coro gospel Californiano "Pentecoastal Community Choir", nonchè solisti di fama internazionale quali Siedah Garrett (ha lavorato con mostri sacri quali Quincy Jones, Miles Davis, Michael Jackson, etc.) ed altri, cantavano il nostro "Magnificat" in Vaticano, e Madre Angiolina era in prima fila con Anna, mia madre, e mio fratello Giancarlino, e tanti monsignori e cardinali. E quando fu tutto finito e Madre Angiolina e mamma Anna vennero sul palco a scattare alcune foto con me, il flautista Roberto Fabbriciani (che pure offrì il suo talento e la sua disponibilità per partecipare a quella prima indimenticabile aggiungendo alla mia orchestrazione, di suo pugno, un etereo e stupendo arrangiamento per flauto) e il Maestro Renato Serio (che era il direttore musicale dell'evento e che per fortuna non aveva "impedimenti liturgici" al riguardo...ed aveva quindi potuto invitarci "con tutta tranquillità" a cantare in Vaticano), e mi veniva chiesto da tutti i coristi e da moltissimi dei 110 ragazzi dell'Orchestra Giovanile Europea, che ci aveva accompagnato, di autografare le partiture del "Magnificat", fra una foto e l'altra e fra un autografo e l'altro, mamma Anna e Madre Angiolina mi dissero (veramente fu mia madre a dirmelo mentre La Monaca di Monza faceva cenni affermativi e di consenso con il capo...come se fossero già d'accordo e se se lo fossero già detto prima...):
"Beppe, non montarti troppo la testa adesso. E` un gran bel 'Magnificat' e sembra che piaccia a tutti...e prima di tutti a me, che sono la più 'difficile-da-accontentare' in famiglia, ma sappi che non l'hai scritto tu...'qualcun altro' l'ha composto per te e poi quel qualcuno ha semplicemente usato la tua mano per scriverlo!"


Terzo Millennio, Anno del Signore 2000

        E da lì "L'AVVENTURA DEL MAGNIFICAT" ha preso il volo ed è continuata e continua tutt'ora. Il Millennium Choir si è ingrandito e conta a tutt'oggi oltre mille coristi fra Italiani e Americani che conoscono il nostro "Magnificat". Abbiamo fatto bellissimi e a volte anche grandiosi concerti dove abbiamo cantato il nostro "Magnificat" in cattedrali quali il Duomo di Piacenza, il Duomo di Imola, il Duomo di Fidenza, in teatri come il Teatro Magnani a Fidenza, il Palazzo Cittanova a Cremona, il Dorothy Chandler Pavilion a Los Angeles e il Teatro Wilshire Ebell sempre a Los Angeles, in Chiese Cattoliche, Protestanti, Battista, Episcopali, Metodiste e di tante altre denominazioni religiose a Los Angeles, in Beverly Hills, Hollywood e Westwood e in altre zone residenziali così come in zone dove la vita è molto difficile come alcune località nella zona Est e Sud-Est della grande metropoli Sud-Californiana quali Compton, Inglewood, DownTown Los Angeles, Crenshaw District senza poi contare gli innumerevoli concerti di beneficenza alcuni dei quali sono serviti ad attirare donazioni anche di diversi milioni di dollari per cause molto belle quali ad esempio la costruzione di un villaggio di case in una zona disastrata di Los Angeles per famiglie senza tetto e con l'AIDS, operazione col nome di "Alegria", ideata e coordinata dalla "Salvation Army" ("Esercito della Salvezza") di Los Angeles, ed altre (per una lista dettagliata dei nostri concerti, potete comunque consultare in questo sito la pagina Dove e Quando"). Ma dovunque ho visto ragazzi cantare quelle 4 note che "ho sentito" sull'ascensore-così-lento-di-Monsignor-Silly, ho anche visto ed ho toccato la fede vera. L'ho vista e l'ho toccata quando 300 ragazzi, fra cui un contralto assai conosciuto ed amato dal pubblico soprattutto Italiano, al secolo Orietta Berti, hanno cantato il nostro "Magnificat" a Tor Vergata il 19 Agosto 2000 (vedi foto) davanti ad un pubblico che era grande come il mare, 2 milioni e trecentomila ragazzi venuti da tutto il mondo per la Giornata Mondiale della Gioventù: dal palco si vedeva una distesa enorme di persone che sparivano all'orizzonte, più grande del mare!!! E anche la fede, la bontà e l'amore che ho visto e che ho toccato quel giorno erano più grandi del mare!!! Nonostante avessimo, io "in primis" uomo di poca fede, il terrore che si potessero verificare episodi di violenza, così comuni ormai quando anche solo alcune centinaia di ragazzi si ritrovano per eventi musicali, concerti, etc., non successe assolutamente nulla e non si registrò nessun episodio di violenza gratuita ed insensata a cui ci siamo purtroppo così tristemente abituati.


Anno del Signore 2004

        Ed oggi, come alcuni anni fa quando è cominciata, "L'AVVENTURA DEL MAGNIFICAT" continua con concerti dove ad ogni apparizione che facciamo nuovi cantanti, ragazzi e ragazze, si uniscono al coro; e l'avventura continua anche come recital che sto portando in chiese di tutto il mondo: il "Recital del Magnificat" è un'ora di "meditazione e preghiera con la musica". Un intero recital ispirato dal "Magnificat" che abbiamo già portato in tantissime chiese e santuari quali il Santuario di Caravaggio, il Santuario di Fontanellato, il Santuario della Madonna del Guadalupe a Santo Stefano D'Aveto, la Chiesa del Monastero di Santa Maria degli Angeli a Busseto, la Chiesa di San Pietro al Pò a Cremona, la Chiesa di San Giacomo Maggiore a Ponte dell'Olio di Piacenza, la Chiesa di "Christ The King" a Hollywood, la Chiesa di "Saint Thomas" a Los Angeles, la Chiesa di San Giovanni Battista a Vigolo Marchese di Castell'Arquato e tantissimi altri fra cui, non poteva mancare, anche il Santuario della Madonna di Monza a Roma. E quando il 29 Dicembre 2003 finalmente eseguii il "Recital del Magnificat" anche per la sua "Madonnina", Madre Angiolina mi disse, abbracciandomi:
"Questo umile e sofferto 'Magnificat' che hai scritto per la nostra Madonna di Monza ti ha dato e ti continuerà a dare tantissime e grandissime soddisfazioni".

        Ed io non posso che essere al 300% d'accordo con lei!!! Se "Se Il Mio Canto Sei Tu" è una composizione mia a cui sono particolarmente affezionato anche perchè 25 anni fa ha dato inizio a quella che è veramente stata la mia vita professionale di compositore e musicista, 20 anni dopo il "Magnificat" mi ha dato e mi stà dando una nuova vita. Una vita che amo più che mai, una vita fatta di bellissime persone ed amici stupendi che ho incontrato e che incontro tutti i giorni, "soddisfazioni" come le chiama La Monaca di Monza che nemmeno un disco nè dieci nè venti nè cento dischi ai primi posti delle classifiche mondiali potrebbero darmi... e forse ha ragione anche quando mi dice che lei a Roma di colli ne ha sette mentre invece io qui a Hollywood ne ho uno solo...manco fossero colline "del Golgota"...forse dovrei "staccarmi" un po' di più da questa collina Hollywoodiana...in fondo sì, è stato proprio qui che ho finito di comporre, ho registrato, ho prodotto ed orchestrato il "Magnificat"...proprio su questa collina dove vivo...ma quando ho cercato di scriverlo...anzi di "riscriverlo" perchè mi ero completamente "dimenticato" dei due fogliettini graffati dalla suorina...su questa collina non ci sono riuscito...c'ho provato per quasi un anno intero ma non ci sono riuscito...eppure proprio su questa collina ho composto alcuni brani in passato che hanno registrato vendite discografiche di oltre 50 milioni di unità nel mondo intero...ma per farlo, questo "Magnificat", son dovuto ritornare alla "intuizione" dell'ascensore geriatrico sui Colli Romani...cos'è, la nostalgia dell'Italia mi stà rammollendo in modo disgustoso al punto che mi stà facendo diventare un po' troppo fatalista?!?!??? Se questo è davvero quello che pensate, vi chiedo umilmente venia...

Dopo aver finalmente composto, anzi "finito di comporre", il nostro "Magnificat" il giorno di Natale del 1997, ho ascoltato altri "Magnificat" da quello del Perosi a quello di J. S. Bach ed altri, ed ho anche scoperto che uno dei pochi se non l'unico fra i grandi del passato che non si è cimentato con le arcinote liriche di San Luca è stato proprio il mio illustre concittadino Giuseppe Verdi. A Busseto, città che nel '500 era la capitale del marchesato dei Pallavicino e che quindi "regnava" anche sulle città di Parma e Piacenza, è rimasto nei secoli questo retaggio di mentalità "padronale" che è poi un eufemismo per mascherare con diplomazia il fatto che il Bussetano, per i motivi che ho appena esposto, ha probabilmente un decibel o due di "arroganza innata" in più di altri cittadini di altre città. E quindi, una volta ancora "probabilmente" dovuto a questo motivo, esiste un motto squisitamente Bussetano, e che fra l'altro la dice tutta sul rapporto travagliato che ci fu fra Giuseppe Verdi (figlio di umili contadini) e lo "pseudo-nobile-cittadino" Bussetano, che diceva:
"A Busseto il più coglione di tutti ha scritto l'Aida!!!"
...alla Monaca di Monza, che tanti anni fa ha vissuto a Busseto e conosce molto bene questa "tosta-assai-realtà-paesana", il mio commento è stato:
"Dal momento che Verdi è l'unico che non ha scritto un 'Magnificat'...ma allora, ci voleva davvero un altro coglione a Busseto che lo scrivesse...o no?!?!????"
...e la sua risposta, tagliente ed immediata:
"Eh no!!! Tu l'hai scritto sul Colle del Santuario della Madonna di Monza..."

        Alleluia!!!...uuups, volevo dire,...Ave Maria!!!!


Love & music,

Beppe Cantarelli
7 Settembre dell'Anno del Signore 2004



                                                    "Magnificat anima mea Dominum,
                                                           et exultavit spiritus meus
                                                             in Deo salutari meo. "




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