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"Un Millennium di solidarietà.
Cantarelli riscalda il Cittanova con il suo 'Choir' internazionale"

La serata si è aperta sulle note, intese e commosse, di Adriana Conti, presidente dell'associazione intitolata al figlio Giorgio. Un sodalizio al quale la città deve, quotidianamente, un sentito "grazie" per il prezioso sostegno rivolto alle famiglie con bambini affetti da tumore e leucemia. La signora Conti, manager dal polso di ferro (il magazine Io donna ha recentemente pubblicato un servizio sulla sua attività) e filantropia dalla dolcezza infinita, ha voluto dedicare la manifestazione di ieri sera al Cittanova a Dante Moroni, generoso imprenditore scomparso la settimana scorsa ma soprattutto "persona semplice e buona sempre vicina all'associazione". Suo figlio Roberto non è da meno, perchè non ha esitato a sponsorizzare la colonna sonora della serata, affidata a un protagonista della musica leggera: Beppe Cantarelli. Musicista bussetano (con trascorsi cremonesi) che vive e lavora a Los Angeles, dove scrive canzoni per star come Aretha Franklin e Mariah Carey. Al Cittanova, gremito di un pubblico di tre generazioni, ha portato con sè Tollak Ollestad, un 'mostro' dell'armonica, e il Millennium Choir, complesso vocale multietnico composto da una settantina di elementi provenienti in gran parte dagli Stati Uniti. Nel pomeriggio Cantarelli e tutta la comitiva erano stati in visita alla collezione dei violini di palazzo comunale, dove Andrea Mosconi ha fatto ascoltare la sublime voce dello Stradivari 1725. Ma tante, tantissime voci si sono liberate ieri sera nel salone guelfo per un concerto in cui Cantarelli ha sintetizzato 25 anni di carriera, interpretando con la chitarra acustica celebri standard, come Storny Weather di Harol Arlen, ma soprattutto pezzi suoi portati al successo dalle più grandi interpreti del panorama internazionale. E non poteva, a Cremona, non rendere omaggio a Mina per la quale ha scritto quattro Lp. Assieme alla vocalist Alessandra Ferrari ha duettato sulle note di Sei metà, uno dei pezzi più belli di Attila, album sulla cui lavorazione Cantarelli ha raccontato gustosi aneddoti. Ma nel programma, eterogeneo, hanno trovato spazio anche momenti classici, con le pianista Andrea Lee Davis e Laura Benigna, e "crossover" - per dirla con Cantarelli - affidati al coro che ha suggellato la serata alle 22.50 tra fragorosi applausi.

Io c'ero accanto a Mina quella notte alla Bussola

La gola gli brucia, dopo tre giorni di concerti in cui ha dato tutto se stesso (prima di Cremona si è esibito a Fidenza e Piacenza), ma quando si tratta di parlare di Cremona e di Mina Beppe Cantarelli non si tira indietro.
Maestro ci racconti del suo rapporto speciale con la nostra città
"Sono di Busseto, la patria di Verdi, ma Cremona è stata la prima vera palestra musicale perchè è qui, negli anni in cui frequentavo il liceo Manin, che ho imparato a suonare la chitarra. Ero poco più di un ragazzo quando venni ingaggiato dal gruppo dei Flashman. Facevamo le prove in una cascina sulla via Mantova, in una stanza che avevamo affittato".
E Mina?
"Come chitarrista ho partecipato alla sua ultima tourneè, compreso il mitico concerto alla Bussola del '78, l'ultima apparizione pubblica della Tigre".
Lei è dunque testimone diretto di un evento storico. Sapeva che Mina meditava l'uscita di scena?
Noi della band sapevamo che voleva diradare le apparizioni. Prima del concerto alla Bussola ci disse: "Ho sparato a Bernardini (il patron del famoso locale viareggino, ndr) una tale cifra che dirà sicuramente di no'. Invece l'operazione andò in porto.
Cosa ricorda di quella serata?
"Venne a sentirmi mio fratello Giancarlo e quando entrò in camerino Mina gli disse: '0dio Beppe perchè è sempre così tranquillo prima di suonare'. Lei invece era agitatissima.
Lei ha scritto le canzoni per quattro Lp di Mina, tra cui il bellissimo Attila. Come mai il vostro sodalizio artistico si è interrotto?
"Sono partito per gli Stati Uniti e portare avanti la collaborazione diventava più complicato".
I vescovi italiani hanno criticato il recente disco di brani sacri di Mina. Cosa ne pensa?
"E' sempre una grande interprete ma è stata penalizzata dagli autori dei pezzi, che non hanno colto il senso del Magnificat e degli altri testi sacri. D'altra parte è noto che la Tigre non sa scegliere le canzoni".
E i dischi che ha fatto con lei?
A quei tempi aveva consiglieri migliori, tra cui sono padre".
Cosa pensa della rentrè di Mina, sia pure su internet?
"Secondo me è una scelta puramente commerciale, forse suggerita dallo scarso successo dei suoi ultimi dischi".
Da "La Provincia"
a cura di ro.c.
28 Marzo 2001
Tutti i diritti sono riservati
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