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"Mister 30 milioni di cd.
Beppe Cantarelli il musichiere delle star"

CREMONA - Ha venduto 30 milioni di dischi in tutto il mondo ma non è Michael Jackson. Abita in una villa a Los Angeles, proprio sotto la mitica scritta "Hollywood", ma non è Silvester Stallone. Si chiama Beppe Cantarelli ed è l'ultima scoperta di questa sorprendente estate che, dopo Annibale Franzosi (il pianista della Royal Family) e Marilena Ceretti (la fisarmonicista dello Scià), sta proponendo personaggi con straordinarie storie da raccontare. Nativo di Busseto e con una stretta frequantazione con Cremona, dove ha studiato al Liceo Classico Manin, Cantarelli è un "self made man" della musica, eclettico e pluristrumentista, che dopo aver fatto da spalla alle tourneè di Mina ha tentato il grande salto, varcando l'oceano. Negli Stati Uniti ha lavorato, come autore, produttore e arrangiatore, con i più grandi, da Aretha Franklin a Mariah Carey. In questi giorni nella sua casa di Busseto, dove sta preparando le musiche per un grande concerto per il Papa in programma il 19 agosto a Roma (con diretta su Raiuno), Cantarelli racconta la sua eccezionale storia. "Sono nato a Busseto il 25 agosto 1962 - esordisce con un accento emiliano appena contaminato dallo slang yankee - e a nove anni sono entrato nel coro della Collegiata, dove Monsignor Tarcisio Bolzoni mi ha fornito i primi rudimenti musicali. Poi ho frequentato il corso di flauto al Conservatorio di Parma, mentre studiavo al Liceo Manin di Cremona. Lì ho conosciuto Francesco Neva, il batterista degli Happy Boys, che mi ha presentato Mina."
E con la Tigre di Cremona ha instaurato un lungo sodalizio artistico.
"Ho accompagnato Mina in tourneè come chitarrista fino al suo ultimo concerto dal vivo, tenuto nel 1978 alla Bussoladomani. In seguito, come autore di canzoni e arrangiatore, ho collaborato con la grande artista cremonese alla realizzazione di 4 album, a partire da Attila scrivendo per lei 21 brani. Ma intanto ho composto canzoni anche per Renato Zero, Marcella Bella, Loredana Bertè, Anna Oxa, Fiorella Mannoia, Amii Stewart".
Un sodalizio, quello con Mina, che si è interrotto quando lei è partito per gli States.
"Non proprio, perchè con la tigre e suo figlio ci sentiamo regolarmente e lo scorso anno mi ha telefonato per chiedermi di incidere un mio brano, anche se l'operazione non è andata in porto".
Ci racconti della sua avventura americana.
"Mi sono trasferito a Los Angeles nel 1982 e ho iniziato a lavorare accompagnando in tourneè una cantante della scuderia di Quincy Jones. Li facevo la musica che ho sempre sognato: blues, rock e soul. Il primo grande successo come compositore l'ho avuto con il brano "Anther Night", che nella versione Aretha Franklin è stato primo in classifica in America e nelle top ten di tutto il mondo, vendendo 8 milioni di dischi."
Un bel colpo.
"Ma il bello è venuto dopo quando grazie a Quincy Jones ho iniziato a conoscere la realtà dei grandi studi di incisione e ho potuto seguire la registrazione dell'album Thriller di Michael Jackson, il più venduto della storia. In seguito ho scritto pezzi per Joe Cocker, Bonnie Tyler, Mariah Carey e lo scorso anno ho ricevuto un award perchè la mia canzone I Still Believe è stata la più eseguita dai media di tutto il mondo. Con le vendite di dischi invece sono arrivato a quota 30 milioni."
Poi è arrivata l'esperienza del Papa
"Da un pò di tempo scrivo musica crossover, a cavallo tra la classica e pop, e ho fondato il coro Millennium, complesso multietnico che ho diretto per il Papa in Vaticano lo scorso Natale. La cosa è stata apprezzata, tanto che mi è stato commissionato un "Magnificat" che eseguiremo il 19 agosto a Tor Vergata davanti al Ponteficie per la giornata mondiale della gioventù, raduno al quale sono attesi due milioni di giovani."
Torna spesso nella sua Busseto, che oltre a essere la patria di Verdi è ora anche quella di Cantarelli?
"Ogni qual volta i miei genitori o i miei amici tagliano un buon culatello."
Da "La Provincia"
a cura di Roberto Codazzi
27 Luglio 2000
Tutti i diritti sono riservati
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