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"Affascinante concerto al Circolo 'Falstaff' di Busseto.
Cantarelli mistico. Un percorso dalla musica pop alla lirica"

Al ritorno nella natìa Busseto, Beppe Cantarelli ha portato un genere da lui sperimentato in America: lo si potrebbe definire "church music" unplugged, ovvero "musica da chiesa" inedita in versione acustica per tenore, chitarra e pianoforte. Il sorprendente recital di Cantarelli, il primo "in casa" dopo una gloriosa carriera trentennale (un modo per sfatare l'incombente detto "nemo propheta in patria"), è andato in scena sabato sera nella sede del Circolo Lirico Verdiano Falstaff a Palazzo Orlandi, proprietà di Giuseppe Verdi dal 1845 al 1888. Nella piccola e accogliente sala concerti (gremita), il recital verrà replicato sabato prossimo per i soli soci del circolo. Premiato "per il valore della sua musica altamente ispirata", Cantarelli è stato introdotto dalla presentatrice Antonella Lambri e da Carlo Dotti, dinamico presidente del Circolo Falstaff, i quali, oltre a illustrare la storia del circolo stesso (iniziata nel 2001 e ora in procinto di festeggiare il 190º compleanno di Verdi con la messinscena de La forza del destino il 12 ottobre a Roncole con cast russo), hanno consegnato il "Premio Falstaff 2003" al soprano lituano Jolanta Stanelyte. Per chi ha conosciuto Cantarelli come compositore, autore e interprete di musica "pop" (un suo recente cd si intitola Blues Rock & Soul), il concerto di sabato è stato un po' spiazzante. L'artista è rimasto profondamente toccato dal suo "Magnificat" composto per il Papa ed eseguito con il Millennium Choir nel Natale 1999 in Vaticano per l'apertura del Giubileo in mondovisione (l'8 dicembre prossimo il Magnificat verrà riarrangiato per la chiesa di Santa Maria degli Angeli a Busseto). E così, da allora Beppe si è concentrato su un tipo di scrittura mistica, spirituale e religiosa, poco pop e molto lirica. Frutto di questa nuova ispirazione, 10 canzoni inedite (8 in italiano e 2 in inglese) che l'autore-compositore ha interpretato sabato sera mostrando la solita straordinaria abilità nel suonare la chitarra (non a caso è stato chitarrista solista di Mina e Quincy Jones), una sufficiente dimestichezza col pianoforte, una buona tenuta vocale nel difficile ruolo di tenore "leggero" (con qualche acuto da applausi) e un'insospettabile propensione al fischio nelle parti di canzone che in futuro verranno arrangiate per orchestra. Epici i titoli di questi inediti, tutti incentrati sulla fede in Dio e sulla Luce celeste: Da Te Ritornerò, Eternità, Ridammi L'Attimo, (Without You) I'd Be Blind, Per Te, Luna Non Dire Niente, Sarai Bellissima, Vertigine Di Eternità, Benedizione, Ascolta l'Anima (titolo anche del recital) e There's A Time, già presentato il 24 luglio 2002 alla "Giornata mondiale della gioventù" di Toronto davanti al Papa. Brani per i quali la lingua inglese, più musicale di quella italiana, sembra più adatta, così come più adatto sembra il pianoforte rispetto alla chitarra molto usata dal virtuoso Cantarelli. Nel finale, un'unica concessione al pop con l'hit I Still Believe dato da Beppe a Mariah Carey e, per una sera, alla promettente Alessandra Ugoni, più due bis richiesti dal pubblico. In fondo, se Bocelli e Pavarotti passano dalla lirica al pop, Beppe Cantarelli può benissimo compiere il percorso inverso.
Dalla "Gazzetta di Parma"
Pagina degli Spettacoli
a cura di Fabrizio Marcheselli
6 Ottobre 2003
Tutti i diritti sono riservati
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