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"Cantarelli, recital intimista e universale.
Applausi all'inedito 'Anche Dio Piangerà' inscenato a Pontedellolio"

Al di là dei generi. Un concerto non concerto. Uno spettacolo che è stato insieme ascolto, meditazione e preghiera. Beppe Cantarelli ha presentato il suo recital "Anche Dio piangerà" (con l'inedito omonimo) nella chiesa di San Giacomo di Pontedellolio, riscuotendo un grande successo di pubblico. Si sono susseguiti senza soluzione di continuità, quasi uno dentro l'altro, tredici brani per voce e chitarra acustica, brani di grande unità, stilistica e contenutistica, pur alternando lingua inglese e lingua italiana (a volte anche nello stesso pezzo, come in "There's A Time") e diversi tipi di vocalità. Esploratore del linguaggio in tutte le sue dimensioni, dal significante (evidenziandone la portata sonora) al significato, potenziandolo, Cantarelli è in grado di passare dalla declamazione al canto spiegato, dall'espressività roca ad acuti di stampo lirico con grandissima naturalezza. Gli acuti in particolar modo costituiscono spesso i finali dei suoi brani: che il segno ascendente sia metafora di un'ascesa più profonda, direzione paradiso? Così, porterebbero a pensare anche i suoi testi, pieni di speranza e di attese mistiche. Compagna la chitarra acustica, sempre discreta, spesso arpeggiata, a volte grintosa (come nel bellissimo We'll Always Be Free) e usata anche come percussione. Insomma un uomo solo con la sua chitarra ma che sa riempire di espressività l'esecuzione. Una musica che non è spensierata, non scivola addosso, ma penetra e fa riflettere. Finale a sorpresa con un ospite d'eccezione. Un inedito Pater Noster, in latino (terza lingua utilizzata da Cantarelli) è stato eseguito in duetto con Paola Leveroni, mezzosoprano appena rientrata dalla trionfale Traviata diretta da Zeffirelli a Mosca. La preghiera al Padre è la conclusione costante dei recital di Cantarelli. Questa volta ha scelto di cantarla con una Leveroni, che seppur entrata solo alla fine, ha saputo inserirsi perfettamente, con grande sensibilità, nel clima raccolto della serata. Come bis, il celebre Magnificat, composizione che ha positivamente segnato il compositore e per lui particolarmente importante. Il Magnificat infatti lo ha visto in Aula Nervi in mondo visione nel Natale del 1999 con il suoMillennium Choir mentre il Papa apriva la Porta Santa. Prossimo recital il 1° gennaio nel Santuario di Caravaggio.
Dalla "Libertà"
Pagina dello Spettacolo
a cura di Giorgia Gazzola
Musicologa, critica musicale, insegnante & soprano
30 Dicembre 2003
Tutti i diritti sono riservati
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