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KAIRE,BEPPE CANTARELLI, KAIRE
Beppe Cantarelli riceve a Firenze la Medaglia del Beato Angelico
Prima di lui Zeffirelli, Monicelli, Wertmuller ed altri




KAIRE. Quando ho letto per la prima volta il testo di "NON ERA IL VENTO, E' STATO UN ANGELO", mi è venuta alla mente una omelia di Papa Benedetto XVI del non lontano dicembre 2005 nel corso di una Sua visita pastorale romana. KAIRE. Questo è il primo passo dell'Annunciazione, tradotto, poi, in italiano in quell' AVE MARIA che tutti conosciamo. KAIRE. Vuol dire "Gioisci". KAIRE. Vuol dire "Rallegrati". In greco è un poco diverso dal SHALOM ebreo. Sta anche qui la percezione del Nuovo Testamento. Per noi percezione mentre, per il Santo Padre, è certezza e completezza come conseguenza dei lunghi studi che hanno portato non solo ad ogni sua "lectio magistralis" ma anche al Suo Gesù, pubblicato, e non è cosa da poco, non sotto l'egida del Magistero della Chiesa ma con l'autorevolezza della Sua sapienza teologica. Ecco che il testo di Beppe Cantarelli, arricchito dalla sua musica, uniti a loro volta alla musica del MAGNIFICAT dal Vangelo di Luca, si ritrovano strettamente legati a quel principio di cui si parlava. MAGNIFICAT ANIMA MEA DOMINUM,ET EXULTAVIT SPIRITUS MEUS. Grandi musicisti, veri e propri mostri sacri della musica di ogni tempo, hanno unito il vigore della musica a quelle parole che hanno il vigore della Fede. Bach, Mozart, Vivaldi, Strauss, Beethoven, per citarne alcuni. La terra di Beppe, pur avendo espresso un grandissimo musicista, non aveva mai espresso la musica di un MAGNIFICAT. Lui, dopo la richiesta di Madre Luigia Agazzi del Santuario del Divino Amore in Roma, ha voluto chiudere quel cerchio. Nel 1999, in quell'ultimo Natale del millennio, davanti al Santo Padre, Santo subito, Giovanni Paolo II, Beppe eseguì, con il MILLENIUM CHOIR, la prima del Suo Magnificat, da quel momento non più suo ma del mondo intero. Giovanni Paolo II apriva la Porta Santa sul Giubileo del III millennio di questa umanità sempre in fermento e Cantarelli apriva la Sua arte a quello stesso mondo. Già era ad altissimo livello questo americano della bassa, con tante venature cremonesi. Ma il livello del Sacro lo ha raggiunto in quel momento per il mondo e da un poco prima, per sè stesso, quando, chitarra in mano, lanciava le note lungo la strada del MAGNIFICAT. Domani il Beppe, dei Cantarelli di Busseto, riceverà a Firenze la Medaglia del Beato Angelico. Già, proprio quel Beato Angelico innalzato a Patrono Universale degli Artisti dalla Chiesa Cattolica. Prima di lui hanno ricevuto quel riconoscimento artisti del livello di Zeffirelli, di Monicelli, di Lina Wertmuller, ma domani ci sarà la musica del Beppe ed il Beppe stesso a ricevere quel riconoscimento. A Firenze, nella Basilica di S.Marco, verrà celebrata la tradizionale Messa degli Artisti, alle ore 18.00, al termine della quale la medaglia, e che medaglia, verrà consegnata a Beppe Cantarelli. Ma questo non poteva essere sufficiente. Beppe doveva dare ancora qualche cosa perchè non avrebbe potuto, MAI, prendere, ringraziare ed andare. Alle 19.45 regalerà a sè stesso (proprio così) ed al mondo un Concerto. Un grande concerto dove il NON ERA IL VENTO, E' STATO UN ANGELO ed il MAGNIFICAT faranno da corona ad altre sue opere di altrettanta caratura. TIME WILL, cioè IL TEMPO SARA'. Il tempo, la sua essenza, quello che lui ti può dare. Il tempo che ti dà parole necessarie alla vita e che vedono la risposta nell'Amore. Un'AVE MARIA dove la preghiera più bella è intersecata da un: GUERRA, MAI PIU' LA GUERRA, che ne arricchisce il significato. Seguiranno il suo recente CANTAMI, O MIO SIGNORE dove ci sta la grande condanna dell'odio e del rancore e la bellezza della musica che torna sempre là, dove è nata, cioè, come scrive e canta il Beppe: "nel Respiro che non sa morire e nel germoglio che non può che fiorire". FAMMI CANTARE CON GLI ANGELI non è una richiesta di un cantore. E' la necessità di un artista che sente il bisogno di elevare sè stesso e, nello stesso tempo, tutti coloro che lo ascoltano perchè l'arte non è patrimonio dell'artista ma è un bene per il mondo intero. Non poteva mancare, in questo Concerto fiorentino, il: VOGLIO SAPERE COS'E' L'AMORE VERAMENTE. E chi non vorrebbe, caro Beppe. Solo che tu hai trasformato questo desiderio universale in una lirica indimenticabile. NON ERA IL VENTO, E' STATO UN ANGELO. Importante questo concetto che assurge a tema di una giorno di festa dove il ricordo del Beato Angelico si congiunge alla musica ed alle liriche di Beppe. Volevo chiudere con un saluto ad un amico che è anche un Fratello ma, soprattutto, un patrimonio per tutti. Chiudo invece come ho iniziato questo mie brevi, povere ma sincere e sentite note, scritte per celebrare un premio oltremodo meritato. KAIRE, Beppe, KAIRE
Da "La Cronaca di Cremona"
Pagina Spettacoli & Arte
a cura di Gianni Leani
www.giannileani.it
12 Maggio 2007
Tutti i diritti riservati
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