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"Vergine madre, figlia del tuo figlio, umile e alta più che creatura":
Dante rivive nella musica di Cantarelli.
L'artista bussetano protagonista di una nuova straordinaria performance
nella Cattedrale di Prato



Vorrei raccontarvi di un'emozione che si rinnova in me più passa il tempo, anche se so di non poterla trasmettere a tutti (le cose, per sentirle, bisogna viverle!). Porto nel cuore la gioia di aver assistito, diverse volte, a concerti e recital di Beppe Cantarelli ma di uno in particolare conservo un ricordo speciale: il concerto "Vergine Madre, Figlia del Tuo Figlio" tenutosi nel Duomo di Prato. In quella manifestazione è stata presentata, per la prima volta, la lirica di Dante del canto XXXIII del Paradiso (versi 1- 27), musicata in modo splendido dall'artista bussetano. Il ritorno del cantante nella Cattedrale medievale di S.Stefano di Prato è stato "a grande richiesta", visto il successo dell'anno precedente quando, come hanno scritto "La Nazione" e il "Tirreno", più di 800 persone avevano partecipato al suo concerto per il 350° della Diocesi. Conferma che, chi comincia a conoscere Cantarelli o lo ha già apprezzato in questi ultimi anni nel suo cammino di ricerca, appassionato e appassionante, di "meditazione e preghiera con la musica", si trova coinvolto e non perde occasione di seguirlo. Molto suggestivo il colpo d'occhio del "Millennium Choir" incorniciato dall'antico presbiterio formato dai coristi del coro "Shalom" di S.Margherita di Fidenza (Pr), del coro "S.Giacomo Maggiore" di Ponte dell'Olio (Pc), del "Ten Choir" di Torino, del coro S.Fermo di Carpaneto Piacentino (Pc), della corale civica "Musicainsieme" di Chieri (To), del coro "Antonio Vivaldi" di Cambiano (To), del coro parrocchiale di Rincara (Ro), del coro della parrocchia dello Spirito Santo di Taranto e dall'orchestra d'archi composta dai primi violini: Elisabetta Nobile, Annalisa Perfetti, Lorenzo Guogle; secondi violini: Stefano Cilli e Matteo Minella; viole: Serena Perfetti e Luca Cacciatori, violoncelli: Irina Martěnova e Paolo Conti con Paola Devoti all'arpa e Laura Benigna al pianoforte. Il brano "Vergine Madre, Figlia del Tuo Figlio", serbato per la fine del concerto, nella presentazione (una prima ha sempre una storia!), aveva caricato il clima tra i presenti di particolare attesa per cui durante l'esecuzione l'attenzione era allo spasimo, palpabile. Sembrava che i muri della chiesa si fossero ovattati perchè il canto risultasse più dolce e angelico e che le volte ogivali si fossero raccolte, come mani giunte in preghiera, per non disperderlo, insieme alla musica, stupenda, e farlo vibrare più intensamente nelle vene degli spettatori in silenzio. Nel momento della prove (al pomeriggio) un po' di vento, ma all'approssimarsi del concerto è giunta inaspettata la pioggia: il cielo di Prato si è fatto partecipe dell'evento e ha pianto lacrime di gioia per la prima di "Vergine Madre"! Forse con la pioggia sono scesi anche gli angeli per unirsi in sintonia con il coro e far giungere idealmente nei cicli l'omaggio di Dante (e Beppe) a Maria! E la risposta c'è stata. Alla fine, fuori dalla Cattedrale, non vi era più traccia di pioggia, ma una forte luce bianca ha attirato la mia attenzione: una luminosa luna piena, proprio sopra la cuspide della facciata del Duomo, era là, unica, in un ciclo profondo, stellato...La luna, simbolo di Colei che illumina il nostro cammino nel buio del peccato, alla ricerca del Salvatore, era là e vegliava, quasi a far percepire la sua presenza "sopra" il concerto e a dire grazie in tutto il suo splendore: presenza attenta alle nostre preghiere da portare all'Altissimo, proprio come invocato dai versi di Beppe aggiunti nel finale a quelli di Dante: "Regina veglia, Madre prega, non dimenticarti di noi". E il piacere dal cuore ha pervaso tutto il corpo con quella sensazione di pienezza che libera e da un senso di appartenenza a una dimensione superiore. Tutto il concerto, comunque, è stato un susseguirsi di emozioni. Fin dall'inizio, quando le note del "Sanctus" intonate dal "Millennium Choir" diretto da Cantarelli (che ne ha composto la musica) ha cominciato a espandersi nella Cattedrale, il silenzio tra i numerosi presenti siglava il coinvolgimento corale. Forse ancora più emotiva e mistica è risultata l'atmosfera del luogo quando la voce intensa e affascinante di Cantarelli, capace di sorprendere in continuazione con modulazioni di rara estensione, ha intonato "Non era il Vento, è stato un angelo" (un suo brano inedito sul miracolo dell'Annunciazione, scritto e musicato di recente) accompagnata dalla chitarra acustica e dall'arpa di Paola Devoti. Un'altra bella lirica scritta e musicata dall'artista bussetano "Padre, E' Giunta L'Ora " è stata eseguita dal coro diretto invece da don Emanuele Ferro, giunto appositamente da Taranto (incontrato dopo il concerto, mi ha pregato di "salutare Fidenza" che gli manca molto!). Nel brano "Benedizione", come in altri, Cantarelli ha introdotto la melodia fischiando con quella naturalezza che lo contraddistingue e che da un tocco suggestivo e ispirato ai suo virtuosismi di voce e di chitarra. Il "Kyrie" (che riesce particolarmente bene nel Duomo di Prato: ricordo la felicità di Beppe quando, lo scorso anno, lo diresse per la prima volta e poi chiese di ripeterlo!) è stato interpretato in modo forte e coinvolgente dal coro e il ritmo incalzante del brano ha dato brividi da pelle d'oca. Cantarelli ha accompagnato poi, con la chitarra, in due brani "Whithout you, l'd be blind" (Senza di te, sarei cieco) e "Vedrai" (quest'ultimo inedito) il contralto pratese Sara Ruoti. Le stupende liriche di Davide Maria Turoldo "Ecco Un'Aurora Mai Vista" (Preludio) e "Mentre Il Silenzio" (Pastorale) sono state intonate dal coro diretto da Diego Basso, un altro dei tanti amici artisti di cui ama circondarsi il cantante bussetano, lasciando a loro le interpretazioni delle sue creazioni senza voler primeggiare. Perchè è bello cantare insieme! Beppe ha poi diretto il suo straordinario "Magnificat" che tanto successo ha avuto e che fa sempre scuotere i cuori e cantato "Ave Maria, Mai Più La Guerra" (ispirata da una frase detta in Kosovo da Papa Giovanni Paolo II) nella quale la sua bella voce di tenore accompagnata dalla chitarra ha sottolineato in un crescendo di spiritualità l'invito alla pace. Dopo la celestiale "Vergine Madre, Figlia Del Tuo Figlio" e la ripresa del "Sanctus" gli applausi di tanta gente in piedi non finivano più. Il Vescovo di Prato, Mons.Gastone Simoni, ha ringraziato Cantarelli con parole toccanti di encomio per l'artista e di compiacimento per la riflessione di fede proposta. Ha poi aggiunto: "Carissimo, la nostra gioia è grande. Possiamo essere venuti qui anche con tanti problemi nel cuore: i problemi restano, magari, ma tu ci hai incoraggiato ad alleggerirli dando gloria a Dio". E ancora: "Migliori auguri non ci potevamo scambiare più di quelli che ci siamo scambiati con Beppe Cantarelli e tutti i suoi coristi, uno per uno tutti insieme, in questa bellissima serata nella nostra Cattedrale!". Ha confermato così la gioia di chi trova il "suo" canto e la "sua" musica strumenti bellissimi di preghiera da condividere per essere in tanti, insieme, a lodare Dio e Maria, strumenti che tengono uniti, con il fiato sospeso fino alla fine (del concerto) che arriva e che ti fa capire che non sei ancora... in Paradiso, ma sulla Terra, dove le cose belle finiscono presto! Il presule ha poi chiesto di risentire "Vergine Madre" che ha riascoltato attentamente, visibilmente emozionato per quello straordinario connubio di parole e di melodia. Per seguire meglio, ha ripreso in mano l'opuscolo con i testi, preparato con tanta cura dal cantante (come sempre ai suoi concerti, per far si che ogni spettatore sia più partecipe). Libretto che, portato a casa e ripreso in mano tra un affanno e l'altro di ogni giorno, aiuta a ripensare alle parole di Dante: "Vergine Madre... Tu sei colei che l'umana natura nobilitasti sì che 'l suo Fattore non disdegnò di farsi sua fattura"; o di padre Turoldo: "... Mentre il silenzio fasciava la terra e la notte era a metà del suo corso Tu sei disceso, Verbo di Dio in solitudine e più alto silenzio... "; o di Beppe "Padre č giunta l'ora, perdonaci... Padre è giunta l'ora, non dimenticarti di noi". "... Benedetto il canto che ti fa dimenticare, che nel pianto ti fa sognare e che mai di te si scorderà". "... Sole che di nuovo risplenderà, Terra che i suoi figli perdonerà, Guerra, mai più la guerra...". "... Vedrai che amerai persino il pianto, Vedrai, saranno i tuoi sogni a fermare il tempo, Vedrai che tutto cambierà... ". Mons.Simoni ha poi abbracciato ancora una volta Cantarelli e ha salutato uno per uno i coristi. Credo che il nostro tempo più proficuo sia quello vissuto pregando e lodando Dio: Beppe ci da l'opportunità straordinaria di partecipare con gioia al suo canto-preghiera coinvolti deliziosamente dalla sua musica che si trasforma in spirito che alimenta l'anima. In molti l'hanno capito e se lo sono contesi in quello che lui ha definito "il tour dei Duomi": oltre a Prato, si è esibito nella Collegiata di S.Maria della Scala, a Taranto nella Chiesa dello Spirito Santo, a Piacenza nella Cattedrale di S.Maria Assunta, a Treviso nel Tempio monumentale di S.Francesco, a Cremona nella Chiesa di S.Michele Vetere e, sempre richiesto, ha accompagnato con chitarra e voce diverse celebrazioni liturgiche. Mi piacerebbe sentire le sue liriche risuonare anche in un altro Duomo vicino, sotto alte e spoglie volte a crociera sorrette da pilastri di arenaria (...). Qualche persona in più potrebbe condividere il messaggio d'amore di questo poeta e cantore moderno della fede che, con chitarra in spalla come parte di sè, capelli ricci, lunghi e sciolti da spirito libero, sguardo profondo e intenso di fermezza e di poesia, allontanatesi dalle nebbie di Busseto e approdato per vie traverse nella più solare Los Angeles, si è poi forse lasciato ispirare da quegli "Angeles" per aiutarci a pregare, togliendoci per un po' dalla brutalità e dalla volgarità di una società che sta umiliando se stessa e che cerca disperatamente la felicità lontano da Dio nei nuovi templi: stadi, raduni rock, ipermercati. Ecco cosa ha scritto di lui don Emanuele Ferro: "II maestro Beppe Cantarelli è un compositore carismatico, un interprete vero, un polistrumentista virtuoso e un produttore capace. Le nostre strade si sono incrociate sette anni fa per preparare il Grande Giubileo del 2000 con eventi musicali dei quali ho un ricordo ancora affascinante... E' viva nella mia mente la spianata di due milioni di giovani a Tor Vergata: sono immagini che non si dimenticano!...". Cantarelli ha anche scritto di recente, a quattro mani con la musicista e vocalist Giovanna Gattuso, il libro "Tecnica Vocale Crossover, Crossover Voice Tecnique", un trattato in italiano e inglese sull'impostazione della voce, valido strumento per chi si dedica all'arte del canto. "Non sapevo che Giuseppe Verdi, un altro bussetano doc, avesse musicato 'Vergine Madre'. A me rimane comunque il piacere unico, indicibile, di aver proposto una cosa bella: di musicare appunto il canto di Dante a un grande artista e di essere stata così magnificamente esaudita! Ecco la mia emozione!"

P.S. Successivamente l'artista ha composto e musicato la lirica "II Tempo Sarà", omaggio ai 900 anni della Cattedrale di Parma, presentata a Radio Parma e TV Parma. In settembre accompagnerà con la sua chitarra una grande veglia di preghiera con migliaia di giovani nel Duomo di Milano, richiesto espressamente dal Card.Dionigi Tettamanzi che, dopo aver sentito il "suo" Magnificat, ha voluto conoscerlo personalmente: à nata cosi un'amicizia che si sta concretizzando in questo progetto e in altri futuri. Appuntamento dunque per venerdì 22 settembre alle ore 21 in Duomo a Milano.
Da "Il Risveglio"
Pagina di Arte, Cultura, Spettacolo
a cura di Mirella Capretti
14 Luglio 2006
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