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VERSIONE ORIGINALE ED INTEGRALE
dell'intervista via e-mail di Roberto Codazzi con Beppe Cantarelli,
per la rivista PIU' supplemento del quotidiano "La Provincia" di Cremona,
30 Agosto, 2003.

Roberto Codazzi: Beppe, ricordi esattamente in che giorno dell'estate '78 si è tenuto il mitico concerto di Mina alla Bussola?

Beppe Cantarelli: Caro Roberto, ti posso dire che non mi sarei mai dimenticato di un tale evento con Mina se fosse però stato un giorno solo come è successo per altri concerti "indimenticabili" della mia vita, quali il concerto che feci in Vaticano il giorno di Natale del 1999 mentre Papa Paolo Giovanni II apriva le Porte Sante, oppure a Tor Vergata (Roma) il 19 Agosto 2000 sempre per il Papa ed oltre 2 milioni di giovani durante la Giornata Mondiale della Gioventù con centinaia di cantanti (fra cui un certo Roberto Codazzi che tu ben conosci ed altri intraprendenti "vocalists" Cremonesi come Stefano "Sughino" Neva, "Il Buri", "Il Cavallo Pazzo", Simona "Pelliccia Morbida" Ferrari, ed altri!!!) parte del mio Millennium Choir (www.millenniumchoir.com), oppure il primo concerto che feci con Quincy Jones il 12 Giugno 1982 all'Astrodome di Houston, in Texas, assieme a mostri sacri della musica pop-R&B americana quali Stevie Wonder, Aretha Franklin, Patty Austin, James Ingram, Luther Vandross, Kool and The Gang, e Ashford & Simson.Il "concerto" a cui ti riferisci tu con Mina alla Bussoladomani nel lontano 1978 non fù un concerto solo, ma bensì una serie di concerti che mi ricordo venne chiamato il "Mina Tour Bussoladomani" in quanto originariamente, quando tutti i musicisti vennero contattati e contrattati dall'allora manager di Mina, Elio Gigante, non fu per un solo concerto ma bensì per un "tour" di 12 concerti con varie date che vennero distribuite nei diversi mesi di quella estate indimenticabile. Ho saputo, da te e da alcuni amici che mi hanno mandato e-mails e fax al riguardo, che nei giorni scorsi è stato teletrasmesso in Italia "uno" di questi concerti che, cosiccome per il relativo doppio LP dal vivo, venne registrato durante quell'estate. Quale fosse esattamente il concerto teletrasmesso, onestamente non te lo saprei dire, anche perchè mi ricordo che il tour non finì nelle date in cui doveva terminare in quanto Mina ad un certo punto si ammalò in modo alquanto serio, si parlava addirittura di polmonite, e quindi gli ultimi due o tre concerti vennero cancellati. Mi ricordo che il Maestro Vittorio Buffoli, l'allora direttore artistico della PDU Dischi, la casa discografica di Mina, mi disse che nonostante questo increscioso contrattempo che purtroppo causò la sospensione della tourneè e la cancellazione degli ultimi spettacoli previsti, "la fortuna ci baciò un po' tutti" in quanto gli ultimi due o tre concerti, appena prima che Mina si ammalasse, erano stati "fortunatamente" registrati.

R.C.: Come eri stato "reclutato" nel complesso cha ha accompagnato la Tigre di Cremona in quelle serate poi diventate storiche; avevi già suonato con lei; quanti anni avevi?

B.C.: Questa è una domanda estremamente pertinente in quanto, essendo ancora ragazzino e come si dice in gergo "alle prime armi", ero un po' la "nuova recluta" in questo super-gruppo di musicisti che vantava nomi conosciutissimi nell'allora "giro delle incisioni" quali Sergio Farina, Bruno De Filippi, Presti Pino, Nando De Luca, Mino Fabiano, Gorge Aghedo, Aldo "Banfolino" Banfi, Walter "Ciccio" Shebran, Lella Esposito, ed altri. In marzo e aprile di quell'anno avevo appena iniziato a collaborare con Mina, dopo che mi chiese di arrangiare e produrre un brano di mia composizione con le liriche di Paola Blandi, "Se Il Mio Canto Sei Tu", brano che appunto registrò negli studi della famosa Basilica. Mi ricordo che durante un pranzo-intervallo, mentre Mina ed io eravamo a tavola assieme ad Eugenio Quaini, il Maestro Vittorio Buffoli, l'artwork-director Luciano Tallarini e il fotografo Mauro Balletti, sentii per la prima volta parlare della possibilità di fare dei concerti alla Bussoladomani di Sergio Bernardini. Mi ricordo che Mina mi disse che le era stato proposto di fare una decina di serate e che, non volendole fare (la sua ultima apparizione dal vivo mi disse che risaliva appunto ad anni ed anni prima, quando io ero ancora in fasce!!!), aveva chiesto come remunerazione una cifra talmente "ridicola" ed esorbitante che molto probabilmente per questo motivo Bernardini non sarebbe riuscito a produrre questi concerti ed avrebbe lasciato perdere. Ma mi ricordo che aggiunse anche che, qualora Bernardini avesse accettato, allora "non avrebbe avuto più scuse, ed avrebbe dovuto cantare alla Bussoladomani!!!" Alcuni giorni dopo, sempre durante uno di quei pranzi-cene-intervallo durante la registrazione di "Se Il Mio Canto Sei Tu" (brano che mi ha diciamo "tenuto a battesimo" sia per quanto riguarda la mia collaborazione artistica e professionale con Mina, che per quanto riguarda l'inizio stesso della mia carriera come compositore, arrangiatore e produttore, e di cui tu ed i tuoi lettori potrete trovare tutti i dettagli & aneddoti in una mia recente intervista pubblicata sul mio sito internet ufficiale www.beppecantarelli.com), come ti stavo dicendo, alcuni giorni dopo Mina mi disse che Bernardini aveva accettato e che ora erano "c...i amari" in quanto avrebbe dovuto presentarsi all'appello e cantare!!! E fu in quell'ccasione che mi chiese se fossi interessato a partecipare come chitarrista nella super-band che stava appunto formando per questa serie di concerti. Mi ricordo che fu una grande emozione per me e, inutile dirlo, accettai immediatamente e mi ricordo anche che le chiesi, facendola alquanto ridere e divertire, "quanto mi sarebbe costato per avere l'onore e il piacere di strimpellare la mia chitarra nel suo super-gruppo di famosi musicisti".

R.C.: Come andarono i concerti e quali sono le tue impressioni di quei giorni indimenticabili cosiccome sull'ultima performance dal vivo di Mina?

B.C.: Una cosa che mi colpì moltissimo e di cui ho ancora un ricordo molto vivo fu l'inizio di ogni concerto, quando si spegnevano le luci e potevi "palpare" la febbre del pubblico da dietro le quinte in quanto sentivi come un vento di emozioni venire dalla platea: un boato di applausi, di urla, di fischi, che sottolineavano questa tremenda aspettativa ed esilarante emozione ed impazienza da parte di un pubblico che non vedeva Mina dal vivo da tanti anni e che sapeva che finalmente, quando appunto si spegnevano le luci, il momento della sua "ri-apparizione" stava per venire. E poi questo tremendo "pathos" interrotto per alcuni secondi e poi immediatamente ingrandito e moltiplicato cento e mille volte dalla voce di Mina che, nel buio più assoluto e mentre noi musicisti raggiungevamo le nostre "postazioni di combattimento" sul palcoscenico, cantava "fuori campo" una composizione scritta "ad hoc" per quei concerti se non ricordo male da Ivano Fossati. La cantava da dietro le quinte e su una base pre-registrata, e con il risultato di "esasperare" ancora di più l'aspettativa e le emozioni del pubblico che chiaramente non vedeva l'ora di vederla e "viverla" dal vivo, ed una volta ancora la doveva solo sentire, al buio, e senza poterla vedere!!!! Ma questa ultima "tortura" durava solo alcuni minuti e dopo quest'ultimo interminabile "sacrificio" Mina finalmente usciva sul palcoscenico fra luci che abbagliavano e sembravano veramente "regalare il paradiso" a chi ebbe la fortuna di essere parte del pubblico in quei concerti dell'estate del '78. E dopo quegli inizi di ogni concerto, con le emozioni di un pubblico praticamente in delirio e che chiaramente si riflettevano come una "doccia di adrenalina pura" anche su noi musicisti, il "tour-de-force" di tutto il resto del concerto iniziava e devo confessare che a tutt'oggi, dopo aver lavorato con Mina in sala di incisione in più di una ventina di canzoni fra il 1978 fino al 1982 quando venni ad abitare a Los Angeles, non ho mai visto nè sentito la sua voce e la sua interpretazione essere così "complete" e "perfette" nel senso che, nonostante durante le sue registrazioni con me in sala di incisione Mina abbia sempre registrato la sua voce in un "take" solo, e cioè senza rifacimenti ma bensì, come si suol dire in gergo, "in un solo passaggio", l'interpretazione di ogni brano che cantava dal vivo a Bussoladomani unita alle qualità vocali e quindi tecniche necessarie per appunto "cantare" ed "interpretare" le varie selezioni dei concerti, erano praticamente "sintonizzate" e "in sinergia tra di loro" al 100%!!! Questo dovuto ad un bagaglio di esperienza e di talento che solo una cantante come Mina aveva, bagaglio professionale ed artistico unito chiaramente all'ulteriore "iniezione di adrenalina" che il pubblico ti comunica su un palcoscenico e soprattutto alla grande "umiltà" che un'Artista come lei ha (o perlomeno aveva) quando è ora di presentarsi davanti ad un pubblico. Ho usato il termine "umiltà perchè è il termine che secondo me meglio rispecchia il timore ed il rispetto che Mina aveva non solo per il pubblico che la venne ad ascoltare a Bussoladomani ma anche per la cosiddetta "arte della sua musica" che solo in quei frangenti, e cioè "dal vivo" e dovuto a parere mio alle cause che ho sopraccitate, riesce a raggiungere un apice ed una perfezione quasi soprannaturali e che in nessun altro momento lo possono veramente diventare, nemmeno in uno studio di incisione e nonostante una rigorosa e professionale disciplina che le da la possibilità e la porta a registrare un brano "in un solo passaggio".

R.C.: E' vero che era molto emozionata e dovette ricorrere ad "antidoti" per calmare l'emozione?

B.C.: Come ti ripeto, fu secondo me questo grandissimo rispetto per il pubblico e per la sua "arte della musica" (anche se le piace usare la definizione "sono solo canzonette") che in quell'estate, e penso da quello che mi diceva che fosse la stessa cosa anche anni ed anni prima durante la sua lunga carriera, le fecero venire "le paturnie rosa" e di tanti altri colori, o come si dice in gergo da queste parti in California, "aveva le formiche nei pantaloni e perchè no, anche nelle mutande"!!!! Che dovette ricorrere a "medicinali" vari per calmare l'emozione, questo non te lo saprei dire; un aneddoto simpatico però te lo posso raccontare. Mi ricordo che ad uno dei concerti venne mio fratello Gian Carlo Cantarelli e quando lo presentai a Mina nei camerini-backstage del tendone di Bussoladomani gli disse "Gian Carlo, ma lo sai che a volte letteralmente odio tuo fratello?!?!?? Prima di ogni concerto io sono qui che stò praticamente dando i numeri e me la stò facendo sotto...e lui che se la ride e se la gode come se fossimo ad un party!!! " Chiaramente era più "facile" per me rilassarmi e gioire di quei momenti così esaltanti in quanto tutto quello che dovevo fare era "strimpellare" la mia chitarra cercando chiaramente di fare meno errori possibile!!! Per lei invece la storia era ben diversa!!! Si "esponeva" in prima persona, con tutti gli occhi puntati su di lei, e se la sua "responsabilità" alla fine di ogni concerto era diciamo 1.000, quella di ognuno di noi musicisti era si e no 2 o 3.

R.C.: A questo punto devi raccontare tutti gli aneddoti e le curiosità che ti ricordi in relazione a quei concerti.

B.C.: Di aneddoti e "curiosità" come le chiami tu ce ne sarebbero moltissimi da raccontare, e alcuni chiaramente da raccontare "solo a voce"!!! Perchè non ne parliamo casomai prima in persona io e te durante il mio imminente ritorno in patria e poi se ti và, scrivi un articolo dedicato a questo?!?!??? Scherzi a parte ce ne sarebbero moltissime di belle "storielline" da raccontare e "riesumare" dal dimenticatoio del tempo ma ho paura che non ci sia abbastanza spazio e tempo in questo articolo-intervista che già mi sembra che stia diventando "sostanzioso" assai!!!

R.C.: Voi sapevate che quello sarebbe stato l'ultimo concerto pubblico della Tigre di Cremona? Lei ve lo aveva detto che aveva intenzione di ritirarsi dalle scene, oppure lo immaginavate, oppure qualcuno nell'entourage già lo sospettava?

B.C.: Come ti ripeto, non sapevamo nemmeno che il tour sarebbe stato interrotto per seri motivi di salute fino all'ultimo minuto quando poveretta dovette ovviamente cancellare le ultime due o tre serate, quindi men che meno avremmo potuto anche solo immaginare che quella sarebbe diventata l'ultima apparizione dal vivo di Mina. Penso che nemmeno lei nel 1978 lo sapesse e, questa chiaramente è una speculazione mia, senz'altro è poi diventata una decisione "definitiva" probabilmente dettata da successivi fattori e circostanze.

R.C.: Come mai pensi che lei abbia deciso di uscire di scena? Strategia studiata a tavolino, o che altro?

B.C.: Una cosa và senz'altro detta: Mina, a differenza di artisti come Frank Sinatra, non ama esibirsi dal vivo. Ha sempre avuto, questo da confessione sua penso non solo al sottoscritto e ad amici intimi ma anche in interviste pubbliche eccetera, una "paura" del pubblico che non definirei come tale ma bensì, come ho cercato di spiegarti in una precedente domanda-risposta di questa intervista, una "umiltà" per quella che ho definito "l'arte della sua musica" che la porta ad essere estremamente "rispettosa" nei confronti del pubblico in quanto non lo vuole deludere e quindi questo "dare-il-tutto-di-sè-stessa" durante le esibizioni dal vivo, nel momento stesso in cui diventa un "impegno" troppo grande e "costoso" in termini emozionali, è chiaro che se non ne diventi "dipendente" e quindi ne gioisci ogni volta che lo fai come lo era invece un artista come Frank Sinatra che se non faceva un concerto ogni tanto non riusciva a vivere, diventa un "peso" ed un "lavoro" e non più un "grande divertimento" come invece un'Artista come Mina vuole chiaramente vivere la sua realtà di cantante. Il fatto poi che da molto tempo prima del Tour Bussoladomani '78, sia Mina che la sua casa discografica avessero adottato la filosofia della "promozione-non-facendo-promozione" e cioè di creare più curiosità da parte del pubblico non facendo vedere l'Artista, è chiaro che nel caso specifico di Mina ha praticamente "sfondato una porta aperta" nel senso che finalmente riuscì ad "unire-l'utile-al-dilettevole"!!!!

R.C.: Lei sapeva che tu sei Cremonese d'adozione? Ti ha mai fatto considerazioni su Cremona?

B.C.: Il mio "solido background" Cremonese è emerso (e "doveva" chiaramente emergere!!!) fin dalla prima volta che conobbi Mina, quando appunto mi chiese di arrangiare & produrre il mio brano "Se Il Mio Canto Sei Tu". Conobbi Mina attraverso una gentile introduzione da parte di un mio carissimo amico vostro concittadino, Franco Neva, che fu uno dei suoi primi batteristi (fu anche uno dei "miei" primi batteristi!!!) con un gruppo storico Cremonese, gli "Happy Boys" di Domenico Donzelli e Giorgio Levi. Mina era al corrente del fatto che mentre frequentavo il Liceo Classico "Daniele Manin" a Cremona, cominciai a fare i miei "primi passi" con bands locali quali "I Flashmen" prima ed "I Crusaders" di Franco Neva (detto "Suga") in un secondo tempo: insomma, come vedi, tutti i miei "battesimi musicali" sembrano essere legati in modo più o meno diretto alla Città di Cremona che ricordo sempre con molto affetto e nostalgia ed in cui vengo ad eseguire la mia musica ogniqualvolta se ne presenti l'occasione, come nel marzo del 2001 quando tu stesso, la Organizzazione Giorgio Conti, la sua Presidente Adriana Conti & Roberto Conti mi invitaste assieme al Millennium Choir per un concerto "blues, rock & soul - classical - crossover" a Palazzo Cittanova!!!

R.C.: Successivamente tu hai collaborato con lei come autore dell'album "Attila". Come è nata quella collaborazione?

B.C.: Dopo aver terminato il Tour Bussoladomani '78 e dopo aver terminato i mixaggi e la masterizzazzione del relativo doppio album dal vivo, mi ricordo che Mina iniziò a registrare il seguente album in studio che sarebbe dovuto uscire sul mercato Italiano ad ottobre-novembre dell'anno successivo, il 1979, come uscita natalizia. A fine agosto di quell'anno, di ritorno da una vacanza in Sardegna con la mia famiglia e mi ricordo mentre mi stavo preparando per andare a Verona dal momento che partecipavo con la mia casa discografica la CBS Italiana al Festivalbar all'Arena di quella città, mi telefonoò Mina dicendomi che entro fine settembre, al massimo entro la prima settimana di ottobre doveva consegnare i masters del suo nuovo album per l'uscita natalizia al distributore per l'Italia, la EMI Italiana, della sua etichetta la PDU Dischi, e che voleva incontrarmi al più presto possibile. Mi ricordo che andai in Basilica, i suoi studi di registrazione a Milano, e non appena la salutai mi disse che voleva sentire tutti i brani che avevo a disposizione "liberi" di essere registrati. Fu così che iniziai a collaborare come compositore, arrangiatore e produttore allo storico doppio album "Attila": le feci sentire gli unici due brani che avevo "pronti e finiti" con liriche & musica, e cioè "Non Tornerò" e "Sei Metà", il primo un brano in tre quarti lento che avevo composto con le liriche molto toccanti ed estremamente vere ed attuali di Paola Blandi, ed il secondo un mezzo-tempo "groovy" e con liriche sempre alquanto dirette, e composte sempre da Paola Blandi; Mina poi mi chiese di cantare "Sei Metà" come duetto con lei, il primo duetto "cantato" della sua carriera, dove fra l'altro mi chiese esplicitamente di ricantare alcune frasi della canzone con un "accento" più Cremonese!!!! Dopodichè le feci sentire altri 2 brani senza testi e dove praticamente cantavo la linea melodica improvvisando parole in inglese "made in Taiwan" e che, una volta che ne vennero scritte le liriche, diventarono "Tiger Bay" con liriche inglesi di Julie Scott (il brano che apre l'LP), e "Anche Tu" con liriche italiane di Popy Minellono. Un altro brano che diventò parte di questo doppio album storico che ha segnato il record di vendite discografiche della carriera di Mina, fu una volta ancora "Se Il Mio Canto Sei Tu" che già era stato precedentemente pubblicato come una delle due facciate del singolo che conteneva anche la composizione "Anche Un Uomo", sigla televisiva di uno spettacolo di Mike Buongiorno di cui ne era anche il compositore. Durante le registrazioni dell'album "Attila" un giorno sentii due brani composti dal figlio di Mina, Massimiliano Pani, che mi chiese se potevo registrarne dei provini per pronto-ascolto; dal momento che avevo i musicisti già convocati per le registrazioni alla Basilica, decisi di registrarne le basi ritmiche e le sovrapposizioni varie dopo averne sistemato le strutture compositive che mi ricordo erano un pò "bizantine" e senz'altro dispersive; cercai insomma di dargli un formato più "radiofonico" e commerciale. Quando poi Mina sentì quello che avevamo combinato in sala, la convinsi a registrarne le parti vocali e fu così che Massimiliano venne a sua volta "tenuto a battesimo" per il suo esordio come autore dei due brani "Sensazioni" e "Il Vento", selezioni che diventarono poi parte dello storico album "Attila".

R.C.: Come mai, nonostante "Attila" sia stato un disco di grande successo, la collaborazione non è proseguita?

B.C.: La mia collaborazione con Mina non è terminata subito dopo l'album "Attila"; tanto è vero che collaborai con lei sempre come compositore, arrangiatore e produttore in altri 2 albums successivi ad "Attila" e cioè "Kyrie" e "Salomè"; dopodichè, ad Aprile del 1982 decisi di trasferirmi a Los Angeles dove a giugno di quello stesso anno iniziai una tourneè negli Stati Uniti con Quincy Jones, come suo chitarrista solista. Nell'estate dell'82 Mina mi chiamò chiedendomi se ero interessato e disponibile per collaborare con lei al suo prossimo album però purtroppo, dovuto al fatto che ero impegnato con Quincy Jones, diventò alquanto problematico far combaciare le date e gli impegni sia miei che di Mina, e a malincuore dovetti rinunciare. Gli anni successivi, tentammo di nuovo di collaborare a diversi suoi nuovi albums ma una volta ancora dovuto al fatto che stavo lavorando con diversi Artisti come Aretha Franklin, Bonnie Tyler, Tina Turner e Joe Cocker, mi diventò praticamente impossibile riuscire ad essere negli Stati Uniti ed in Italia, anzi in Svizzera, dal momento che Mina, dopo l'ultimo album a cui collaborai e cioè "Salomè, trasferì i suoi studi a Lugano, dove penso siano tutt'ora.

R.C.: Cosa ne pensi dell'attuale attività di Mina?

B.C.: Se devo essere onesto, e tu sai che per "tradizione" in precedenti interviste che abbiamo fatto assieme per "La Provincia" specialmente quando si tratta di Mina, la cantante che secondo me ancora dopo quasi mezzo secolo rappresenta l'Italia nel mondo, sono sempre e forse "troppo" onesto, non conosco e non sono al corrente della la sua attuale produzione discografica. A volte quando sono in Italia mi capita di sentire un brano suo in radio (anche se devo dire che molto spesso mi capita di sentire ancora brani come "Anche Tu" e "Se Il Mio Canto Sei Tu", nonostante siano già passati 25 anni!!!) ed a volte, tramite comuni amici, mi manda alcune sue produzioni: l'ultima che ho ricevuto, mi sembra fosse un paio d'anni fà, è stata una collezione di canzoni di Domenico Modugno e purtroppo, nonostante non vedessi l'ora di ascoltare quell'album (dovuto al fatto che ero sicuro che almeno il repertorio fosse più che adatto alle sue doti vocali, dal momento che spesso ha tentato & sperimentato, come giustamente deve fare una grande Artista come lei, con generi musicali che forse non le si addicono più di tanto) ne ho avuto una grandissima delusione. A parte gli arrangiamenti & la produzione che erano estremamente datati e convenzionali (il che non è che sia responsabilità direttamente e completamente sua), quello che mi deluse maggiormente fu purtroppo la sua prestazione vocale e gli arrangiamenti vocali che ha scelto e/o adottato. Si è dimenticata di come si fà a cantare le canzoni e le parole, cantandosi addosso, senza cuore e senza l'interpretazione che avesse un minimo di credibilità. Come vedi ho detto "purtroppo" perchè come milioni e milioni di Italiani amo Mina e, nel caso mio, la amo per un ulteriore motivo e cioè perchè è stata estremamente generosa con me e mi ha dato la possibilità, quando ero ragazzino, di iniziare la mia carriera di compositore, arrangiatore e produttore, ma anche per un altro motivo per cui pure le sarò sempre ed eternamente grato, e cioè mi ha dato la possibilità (come sono sicuro che l'abbia data a tantissimi altri cantanti professionisti in tutto il mondo) di capire come si fà a cantare un brano, come si fà ad interpretare delle parole su una linea melodica, come si fà a cantare una bella canzone facendo venire i brividi e dando grandi emozioni al pubblico. Forse avrebbe dovuto farlo veramente dal vivo quell'album di Modugno e non in sala di incisione. Forse il pubblico, come a Bussoladomani nel lontano 1978, le avrebbe ridato l'energia e soprattutto la "umiltà" per darci una volta ancora il "meglio di Mina".
Da "Più" supplemento del quotidiano "La Provincia" di Cremona,
a cura di Roberto Codazzi
30 Agosto 2003
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